Chi ama la nostra città lo vedrà come il regalo più gradito di questo 25 dicembre. Quattro cartelloni pubblicitari irregolari non ci sono più e si tratta di quattro impianti che erano stati segnalati su queste pagine grazie alla collaborazione con le tante associazioni che negli anni hanno collaborato alla lotta contro cartellone selvaggio.
Una guerra iniziata nell’ormai lontano 2009 e non ancora vinta se a distanza di dieci anni siamo ancora qui a denunciare impianti abusivi. Ma per vincere una guerra occorre battere il nemico in diverse piccole battaglie, farlo arretrare e fargli capire che il territorio è vigilato e non abbandonato. E fa piacere scoprire che i tanti che avevano raccolto firme, che erano scesi in piazza, che avevano studiato norme e regolamenti sono ancora lì, pronti a rimettersi in gioco.
E allora nel XIII municipio i Volontari Decoro XIII non si sono fatti pregare. Quando hanno notato che nei loro quartieri stavano comparendo nuovi cartelloni abusivi sono tornati alle vecchie e sane abitudini di fotografarli, catalogarli e denunciarli. Una segnalazione all’Ufficio Affissioni e poi un po’ di trambusto con una lettera pubblicata su Repubblica e due articoli consegnati a diarioromano.
Il risultato è che già tre impianti, del tutto abusivi e irregolari, sono scomparsi. In via Cornelia, altezza via Boccea, in un’aiuola sono rimasti solo i pali di sostegno mentre le due plance non ci sono più.
Poco più in là, proprio all’altezza del passaggio pedonale, scomparso l’intero impianto, compreso il basamento.
E’ molto probabile che la ditta abbia compreso la malaparata e si sia spaventata dei riflettori accesi sulle sue installazioni, facendole sparire. Ed è un buon segnale perché vuol dire che se si alza il polverone, se si monitora il territorio, questo è protetto dai prepotenti che fuggono di fronte alla sollevazione popolare.
Caso analogo sulla via Salaria, all’altezza di via Panama, questo segnalato dall’Osservatorio Sherwood che si prende cura col cuore di Villa Ada e delle strade limitrofe. La storia era divertente (si fa per dire!) perché proprio quello spartitraffico era stato preso dalla Sindaca Raggi come esempio di buona amministrazione della sua giunta. Aveva, infatti, pubblicizzato sui social la rimozione a spese del Comune di due cartelloni abusivi, vantandosi del proprio impegno per la legalità.
Al di là del fatto che avevamo bollato quel post come propaganda – perché se davvero avesse voluto portare legalità nel settore, la Sindaca avrebbe dovuto solo completare la riforma della pubblicità approvata nel 2014 con i suoi stessi voti – la notizia curiosa era che in queste settimane i due impianti rimossi erano tornati. Quindi la beffa oltre al danno e soldi pubblici gettati per rimozioni farlocche.
La novità è che uno dei due cartelli non c’è più, rimosso pochi giorni prima di Natale dall’Ufficio Affissioni.
La nuova gestione targata Francesco Paciello, il dirigente che più di tutti in Campidoglio padroneggia la questione cartelloni, dimostra che se si vuole si può controllare il territorio. Dobbiamo quindi ringraziarlo per il riscontro rapidissimo che ha dato alla nostra segnalazione e soprattutto perché le ditte che stavano ricominciando a fare il loro comodo hanno ricevuto un avviso: state attente, lassù qualcuno vi guarda!
Possono sembrare due piccole vicende per i non addetti ai lavori, ma non è così. Il settore della pubblicità esterna a Roma è sempre sull’orlo dell’anarchia. Basta poco per perderne il controllo e vedere la città stuprata da chi pensa di lucrare qualche euro piantando decine di cartelli senza alcun rispetto della normativa. Per cui la presenza sul territorio delle associazioni cittadine e il lavoro più puntuale e competente dell’Ufficio Affissioni sono un segnale importante.
C’è solo da sperare che il 2020 porti i primi, tangibili risultati sulla riforma avviata nel 2014 e mai conclusa. La volontà politica finora non c’è stata ma si avvertono alcuni segnali positivi e starà a noi saperli coltivare nell’interesse di tutta la città.