Riceviamo e pubblichiamo – Una vicenda Kafkiana sulla “Vespa Orientalis”

Passano le amministrazioni, ma un cittadino che chiede sia affrontato un problema, continua ad essere vittima di inutili scaricabarile tra le istituzioni comunali

Pubblichiamo il racconto alquanto paradossale di una cittadina che prova a darsi da fare per richiamare le istituzioni sul problema della “verspa orientalis”.

 

 

Non so se ridere o piangere. Ovvero: una vicenda Kafkiana sulla “Vespa Orientalis”.

Sabato 10 settembre ho chiamato il Comune di Roma – ticket n. 03432660 – per il problema delle “vespe orientalis” sul mio terrazzo. La risposta iniziale è stata: “Per risolvere il problema chiami una ditta privata”. Allora, dopo avere spiegato che il problema non si sarebbe mai potuto risolvere visto che i secchioni posti nell’androne del palazzo dove abito, in Vicolo delle Grotte, sono costantemente colmi di spazzatura, e che fuori sul vicolo c’è costantemente una “discarica di rifiuti a cielo aperto“, il Comune di Roma si è impegnato a segnalare il problema alla Protezione Civile, che – a loro dire – si sarebbe messa in contatto con me.

Domenica 11 settembre siamo rimasti con le finestre chiuse visto che una dopo l’altra due vespe sono entrate in casa. Quindi ho preso io l’iniziativa ed ho chiamato  il numero verde della Protezione Civile. Mi hanno risposto che loro non possono fare nulla e mi hanno dato il telefono del Dipartimento Ambiente.

Chiamo il Dipartimento Ambiente che mi fornisce il numero telefonico della Direzione Benessere Animale, e mi consiglia di chiamare il giorno dopo che è lunedì.

Decido di chiamare l’AMA di zona, e spiego la nostra situazione rifiuti e la necessita che la raccolta venga fatta costantemente, nell’androne e nel vicolo, e che è necessaria anche una disinfestazione. Mi dicono che domani, cioè lunedì, avrebbero provveduto – cosa che effettivamente è avvenuta, i secchioni dell’androne sono stati svuotati – aggiungendo che neanche loro sanno come fare riguardo alle benedette vespe. Mi raccontano che su un albero davanti alla Chiesa Nuova c’è un grosso nido di Vespe e così hanno chiamato la Protezione Civile.

E qui la situazione diventa tutta da ridere perchè la Protezione Civile gira all’AMA una email a cui scrivere. L’AMA scrive alla email avuta … ma in realtà è una certa Sig.ra Mara – non meglio qualificata – a rispondere e a rigirare la stessa email all’AMA.

Lunedì 12 Settembre riesco a parlare con la segreteria della Direzione Benessere Animale, che gentilmente mi dice di rivolgermi al Direttore con cui ancora non riesco a parlare. E intanto le vespe, sempre più numerose, svolazzano nel quartiere e a casa mia.

 

 

Stando a quanto riportato sul sito internet di Roma Capitale, la gestione del problema delle “Vespe Orientalis” dovrebbe essere sotto controllo, ma il racconto che abbiamo ricevuto descrive una situazione dove il solito scaricabarile romano sembra godere ottima salute.

Da sottolineare il ruolo giocato anche in questo caso dalla malagestione dei rifiuti cittadini, problema che appare ben lungi dall’essere risolto (con o senza termovalorizzatore).

 

 

Immagine da Wikimedia Commons

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Continuano i sit-in itineranti della Rete di Associazioni per una Città Vivibile per denunciare i problemi e chiedere all’amministrazione un dialogo strutturato e continuativo con i cittadini.

Dopo Campo de’ Fiori, tocca a Trastevere (il 21/11 p.v.)

Basta strage stradale a Roma (ma anche in tutta Italia)!
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Perché i tassisti romani devono sempre farsi riconoscere?
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Da romani, @GiorgiaMeloni e @gualtierieurope, se anche voi ve ne vergognate, perché non vi sedete ad un tavolo e affrontate il problema con le rispettive competenze?

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