Il recente rifacimento di via del Tritone, di cui abbiamo trattato un paio di giorni fa, continua a far parlare di sé e siamo sicuri che sarà una lunga storia, visti i tanti grossolani errori di progettazione che sono stati commessi.
Il primo e più grave errore è stata la mancata previsione di spazi o modalità per il carico/scarico delle merci. Sarebbe interessante conoscere dai progettisti come a loro avviso dovrebbero essere consegnate le merci in una strada tanto commerciale e il nostro sospetto è che la scelta, tacita, sia stata il consentire l’utilizzo parziale dei marciapiedi per sostare i mezzi. Che sia stato voluto o meno, il risultato è che fin dal primo giorno i furgoni si sono fermati sui marciapiedi per le loro operazioni. Questo non solo non è consentito dal codice della strada, ma ha già portato al danneggiamento della superficie dei marciapiedi in più punti, con conseguenti lavori di ripristino già dal secondo giorno!?! (come ben documentato dal direttore di Leggo, Davide Desario).
L’altro errore che abbiamo segnalato è la mancata previsione di uno spazio per bici e monopattini, una mancanza grave nell’unico collegamento diretto tra la parte centrale di via del Corso, con i palazzi del potere, e l’area della stazione Termini. Aver destinato tutto lo spazio disponibile all’allargamento dei marciapiedi continua a costringere le tante bici e monopattini a competere con tutti gli altri veicoli, inclusi i tantissimi autobus che transitano su via del Tritone, con conseguenti continue situazioni di pericolo.
La cosa è apparsa anomala anche considerando che non molto tempo fa è stato realizzato un tratto di ciclabile sotto il Traforo, una pista che comincia da via Nazionale e finisce a via del Tritone. Coma ha potuto la stessa amministrazione che ha realizzato quella ciclabile scegliere di non fare nulla in via del Tritone? Mistero.
Ma su questo aspetto abbiamo scoperto che le cose stanno addirittura peggio di quanto possa sembrare ad un primo sguardo.
Non solo infatti non è stato previsto uno spazio apposito per bici e monopattini, ma addirittura la direzione piazza Barberini – via del Corso è del tutto preclusa al transito delle bici e dei monopattini!?!
In quella direzione vi è una corsia preferenziale che è riservata al solo transito di bus e taxi e quindi ogni altro veicolo, incluse bici e monopattini, non vi possono transitare.
Questo vuol dire che chi volesse andare in bici o monopattino da piazza Barberini a via del Corso ha due alternative: scalare il colle del Quirinale e quindi riscendere per via della Dataria, oppure salire verso il Pincio e riscendere verso piazza di Spagna. Si tratta in entrambi i casi di percorsi assurdi che nessuno mai farà.
Questa incredibile ulteriore scoperta è emersa dal seguente scambio di tweet:
Se quindi la corsia preferenziale è stata tenuta al di sotto dei 5 metri, delle due l’una: o c’è stata una macroscopica dimenticanza oppure qualcuno ha fatto la scelta di mantenere quella direzione preclusa a bici e monopattini.
Comunque sia andata questo sembra un problema anche maggiore del carico/scarico merci. I tanti che percorrono ogni giorno via del Tritone in direzione via del Corso con la bici o il monopattino sono infatti passibili di sanzione, nonostante la stragrande maggioranza di persone neanche immagina una cosa del genere. Sono stati anche visti parlamentari percorrere in monopattino via del Tritone verso via del Corso e saremmo davvero curiosi di vedere come la prenderebbero un’eventuale sanzione elevata dalla Polizia Locale.
Tutte queste spiegazioni dovrebbero far capire quale disastro sia stato realizzato in via del Tritone e come difficilmente si potranno sistemare le cose nel breve periodo. Il rischio è che si debba rimettere mano ai nuovi marciapiedi, con conseguenti nuovi disagi per il traffico e soprattutto nuove risorse da impiegarvi oltre i tre milioni già spesi.
Alla luce di ciò risulta ancora più incredibile, e preoccupante, la scelta del sindaco Gualtieri di dirsi soddisfatto della nuova sistemazione:
Non servono competenze particolari per rendersi conto immediatamente dei problemi che la nuova via del Tritone comporta e infatti nel nostro piccolo noi li avevamo rilevati già guardando i rendering presentati nel 2019. Che sindaco, assessore al commercio e presidente del municipio pensino solo a farsi la foto opportunity senza neanche accennare a possibili ulteriori interventi dà la misura di come siamo messi male anche con questa nuova amministrazione.
Vedremo se ora che i problemi sono stati squadernati da più parti l’amministrazione proverà a risolverli. Il timore è che non si farà nulla convenendo che la soluzione migliore è, come al solito, fare “alla romana”, ovvero: furgoni tollerati sui marciapiedi, bici e monopattini tollerati un po’ ovunque, rischi continui di investimento.
Da ultimo ricordiamo che la totale responsabilità di questo capolavoro al contrario è di Virginia Raggi, sindaca quando l’intervento venne presentato e progettato, e dei fidi e incompetenti scudieri Linda Meleo, allora assessora ai lavori pubblici, e Pietro Calabrese, allora assessore alla mobilità.
E pensare che alla Raggi è stata addirittura assegnata la presidenza della commissione per l’Expo2030 a Roma. Cosa potrà mai andare storto?
2 risposte
La corsia non preferenziale (che sale) è molto più larga della preferenziale (che scende). Basterebbe perciò allargare la preferenziale (a 5 metri) e restringere l’altra, consentendo così il transito delle bici sulla preferenziale.
Prendo l’autobus da largo chigi fino barberini e con il restringimento delle carreggiate c’è sempre traffico, mentre prima i bus avevano anche un pezzo di preferenziale. Quando erano in corso i lavori ho scritto email al comune (senza risposta) per sapere se sarebbe scomparsa la preferenziale per i bus prevedendo i disagi per il traffico e così è stato.