Rifiuti: la politica ha paura della discarica. Nessuno ne parla

Dal 1 luglio molte regioni non accetteranno più l'immondizia romana. Destra e sinistra volano alto ma non spiegano dove scaricheremo questa estate

 

C’è un tema che le opposizioni dovrebbero cavalcare a tre mesi dalle elezioni comunali: quello dei rifiuti. Sul totale disastro della gestione Raggi in tema di smaltimento e raccolta, il Pd, il centro-destra e gli altri partiti dovrebbero alzare la voce per sottolineare l’immobilismo e la paura della giunta.

Ma il Pd non fa vera opposizione perché ha già stretto un’alleanza pseudo-segreta con i 5Stelle mentre il centro-destra è troppo affaccendato a cercare un candidato. Resta solo Calenda che sui rifiuti ha in effetti previsto una lista delle cose da fare ma, nel panorama romano, è troppo poco.

Troppo poco di fronte a un fallimento completo della Sindaca. Dopo aver cambiato tre assessori (Muraro, Montanari e Ziantoni), aver rivoluzionato infinite volte il vertice Ama, essere riusciti ad approvare il bilancio dell’Azienda solo dopo quattro anni, sembrava che la Raggi avesse fatto il peggio che chiunque poteva fare. E invece, a giugno 2021 – dopo cinque anni di governo del Campidoglio – ci troviamo ancora con le strade piene di immondizia e le altre regioni che non vogliono ricevere i nostri camion carichi di sacchi neri maleodoranti.

Roma Capitale e Regione Lazio litigano e si tirano per la giacca sulla questione discarica e trasporto verso altre regioni. “Dal 30 giugno sarà impossibile trovare qualcuno che prenda i rifiuti di Roma”, mette in guardia l’assessore della Pisana, Massimiliano Valeriani. Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Sardegna hanno già fatto sapere che le loro porte sono chiuse.

E’ come se questi territori avessero raggiunto la saturazione: non siamo la discarica di Roma!

La Regione aveva chiesto il commissariamento del Campidoglio, ritenuto inerte e paralizzato sui rifiuti. Ma la Raggi ha fatto ricorso al Tar e ha vinto, impedendo l’arrivo del Commissario. A quel punto la Pisana ha dato 60 giorni al Comune per trovare un luogo dove creare un impianto. Altrimenti scatteranno i poteri sostitutivi.

Una specie di scaricabarile tra le due istituzioni anche se le maggiori responsabilità sono in capo al Campidoglio. La discarica non la vuole nessuno ma è sempre più necessaria tanto che l’entourage della Sindaca parla di Magliano Romano. Mentre altri tornano a valutare Falcognana.

Tra i due litiganti si inseriscono i sindaci dell’hinterland che non vogliono neanche sentire parlare di impianti sul loro territorio. I comuni che gravitano intorno a Colleferro hanno scritto un comunicato con parole dure: “Abbiamo capito bene che la soluzione è non fare nulla e poi scaricare sugli altri all’ultimo momento”.

 

Intanto in città i cassonetti sono sempre più carichi di rifiuti. La raccolta della carta va a rilento ed è difficile trovare spazio per gettare cartone e imballaggi mentre l’indifferenziata trabocca praticamente ovunque.

I candidati alle primarie del centro-sinistra preferiscono glissare. Giovanni Caudo, a nostro avviso il più serio e preparato, non si esprime sulla discarica ma parla di una connessione tra le aziende pubbliche del territorio (Ama, Eni, Acea, Eni) per trasformare i rifiuti in risorsa. Insomma per il professore e presidente del III Municipio, meglio pensare al riciclo.

Anche Roberto Gualtieri torna sull’economia verde e sulla produzione di energia con l’organico.

Per Tobia Zevi, Acea deve inglobare Ama e con le nuove tecnologie “ampliare e integrare il parco degli impianti di smaltimento esistenti”.

Sugli eventuali impianti da realizzare non pervenuti  Fassina, Imma Battaglia, Cristina Grancio e Paolo Ciani.

Insomma su una delle maggiori criticità per Roma molti preferiscono restare su un piano di ambiguità. Difficile, infatti, ammettere che almeno per i prossimi cinque anni una discarica è necessaria e poi potrà essere eliminata se nel frattempo si costruiranno soluzioni alternative. Per ora tutti parlano di rifiuti-zero, di riciclo, di energia prodotta dall’organico ma nessuno spiega dove portare l’immondizia la settimana prossima.

 

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3 risposte

    1. Grazie Paolo, per la segnalazione. In effetti l’intervista è interessante e parla di un nuovo Tmb per l’indifferenziato e di due impianti a Casal Selce. Quindi una idea sulla carta c’è ma la stessa Ziantoni dice che resta il problema dello smaltimento. Insomma se non si ha il coraggio di affrontare la situazione questa non potrà che peggiorare.

      1. Ricordo che, durante la campagna elettorale comunale del 2016, l’on. Di Maio, in appoggio all’allora candidata Virginia Raggi, dichiarava che vi erano 3 impianti in costruzione. A quali si riferiva?

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