Quello sui rifiuti non è stato un buon esordio per la giunta Raggi. All’emergenza dell’estate del 2016 si è contrapposta una guerra tra l’assessora Muraro e i vertici di Ama che ha portato a nessun passo avanti. Inoltre i problemi giudiziari dell’assessora ne hanno bloccato ogni iniziativa, col risultato che a 7 mesi dalla vittoria dei 5stelle tutto è rimasto come prima. In più il vertice di Ama è ancora decapitato con un direttore generale provvisorio e sfiduciato.
Le cose potrebbero, però, cambiare grazie alla nuova assessora all’Ambiente: Pinuccia Montanari ha una lunga esperienza e le sue prime dichiarazioni lasciano ben sperare.
DIFFERENZIATA. La Montanari ha un obiettivo ambizioso: arrivare all’80% di raccolta differenziata. Per ogni 100 kg di materiale, solo 20 dovrebbero finire in discarica. Tutto il resto dovrebbe trovare nuova vita. Ogni cittadino dovrebbe ridurre la propria produzione di rifiuti di 100/150 kg l’anno. Il che porterebbe ad una riduzione di 137 euro a tonnellata il costo dello smaltimento. Ovviamente sarebbe un primo importante passo per abbassare la tassa sui rifiuti oggi estremamente alta.
NO NUOVE DISCARICHE. Se questo è l’obiettivo la Montanari non sosterrà l’apertura di nuove discariche nè dell’eco distretto di Rocca Cencia. E qui si nota la prima fondamentale differenza con la sua predecessore, Paola Muraro, che invece era a favore di un nuovo invaso. Dove finirà allora il milione e 800mila tonnellate che Roma produce ogni anno? La strategia della nuova assessora è finalmente quella vincente e cioè dirigersi verso una produzione di “rifiuti zero”.
ZERO WASTE. Su queste pagine più volte ce la siamo presa con la Raggi per aver dimenticato una delibera fondamentale approvata durante l’amministrazione Marino sull’azzeramento dei rifiuti. Oggi si comprende ancor meglio che non era la direzione intrapresa da Paola Muraro, mentre la Montanari sembra crederci profondamente. “Vogliamo passare dall’economia lineare a quella circolare e rigenerativa per portare Roma in una dimensione sempre più Zero Waste” ha dichiarato pochi giorni dopo il suo insediamento. E’ appunto quello che prevedeva la delibera approvata nel 2014 ma mai presa in considerazione fino ad oggi. Come arrivare ad un obiettivo così importante?
VIA I CASSONETTI. La prima vera azione da compiere è l’eliminazione dai cassonetti dalla strade. “Non esistono più in nessuna grande città del mondo”, ha affermato la Montanari. I cassonetti, infatti, spingono i cittadini a gettarvi di tutto (anche fuori come ben sappiamo) senza alcuna differenziazione. Al loro posto occorre installare dei bidoni all’interno di palazzi. Nel caso di grandi condomìni i residenti saranno dotati di un badge per aprire il bidone. Questo per evitare che si crei l’effetto cassonetto all’interno dei cortili condominiali con tutti che buttano tutto.
RIUSO. Non si deve parlare più di rifiuti ma di materiali riciclabili: gli scarti elettrici, oltre ovviamente alla carta, alla plastica, al metallo e al vetro. Ma non basta, anche abiti, mobili, piccoli elettrodomestici funzionanti e così via potranno essere scambiati tra chi non ne fa più uso e chi invece ne ha necessità. Si tratta delle isole del riuso che la Montanari vorrebbe istituire in diversi municipi.
Insomma finalmente un programma, un’idea seria e innovativa. Senza essere particolarmente esperti di rifiuti, noi di diarioromano avevamo proposto esattamente le stesse cose. Abbiamo insistito sulla strategia rifiuti zero, abbiamo mostrato il modello Parigi dove i cassonetti non esistono più da anni, abbiamo suggerito i magazzini del riuso ben prima che nascesse la giunta Raggi. Siamo particolarmente intelligenti? Niente affatto. Abbiamo semplicemente visto quello che si fa in altre parti del mondo dove la qualità della raccolta è migliore.
E’ un peccato che questi primi fondamentali mesi siano stati gettati al vento per le polemiche sulla Muraro invece di pianificare il futuro ambientale a Roma. L’assessora Montanari sembra essere partita col piede giusto, diamole il tempo di impostare i primi atti concreti.