Le immagini di queste ore provenienti dalla zona di piazza Sempione/Città Giardino, riportano alla memoria le strade coperte dall’immondizia del 2019. Attorno ad ogni gruppo di cassonetti c’è una mini discarica con rifiuti sparsi ovunque e l’impossibilità di differenziare.
Le foto qui sotto si riferiscono a viale Carnaro, all’altezza della scuola Pablo Neruda, dove si verifica un tipico caso: i cassonetti sono traboccanti di materiali prodotti dagli esercizi commerciali, dai ristoranti e bar della zona e i residenti lasciano i sacchetti in terra.
Il paradosso sta nel fatto che a 10 metri di distanza ci sono quattro bidoncini dedicati proprio ai rifiuti delle utenze non domestiche, le cosiddette UND, e questi sono inesorabilmente vuoti.
“Sono costretto a gettare tutto nei cassonetti normali”, ammette un artigiano, incuriosito dal fatto che stiamo scattando delle fotografie. “I bidoncini dedicati non passa mai nessuno a svuotarli e io non posso fare altrimenti“, spiega con una certa vergogna. “Lo so che non si deve fare, ma io dove li metto i cartoni e le lattine?”
Poco più avanti, in piazza Monte Baldo, la situazione non cambia. Qui ci sono decine di genitori che prendono i figli in uscita dall’Istituto Tecnico Commerciale Statale, e tengono i bambini ben lontani dal cumulo di rifiuti. Anche in questo caso sono le utenze non domestiche ad aver riempito i cassonetti e tutto intorno è un fiorire di umido, plastica, carta che finirà negli squaletti Ama. Tutta indifferenziata spedita a caro prezzo al nord Italia o in Olanda mentre potrebbe essere venduta ai consorzi di riciclo, portando un guadagno per le casse comunali.
Non è la prima volta che parliamo delle Utenze Non Domestiche ma occorre sottolineare di nuovo il problema perché alle viste c’è una possibile soluzione. Ama, infatti, ha assegnato di recente a nuove imprese private la raccolta delle UND e in particolare nel III Municipio sarà il consorzio composto da Del Prete, Cosmari e Tecnoservizi ad occuparsi delle migliaia di esercizi commerciali e di ristorazione della zona. L’appalto che vale 13 milioni di euro, dovrà far fronte alla alta richiesta di ritiri notturni dettata dalla movida di piazza Sempione dove decine di bar e pub conferiscono dopo la chiusura. La precedente gestione era del tutto inefficace in quanto passava raramente e lo faceva in orari troppo lontani dalle esigenze degli operatori.
Dunque tutto risolto? Niente affatto per almeno due motivi: il primo sta nel mettere realmente alla prova il nuovo consorzio che non è detto riesca a modulare i propri turni in maniera da tenere pulite le strade. Ma lo vedremo.
Il secondo riguarda il meccanismo complessivo di raccolta in strada che rende facilmente tutto indifferenziato. Chi in casa pone attenzione a separare plastica, carta, umido, vetro, etc e conferisce nei cassonetti in maniera corretta, si vedrà annullare tutto il lavoro anche da un solo cittadino che getta senza criterio. Un cassonetto della carta, per fare un esempio, nel quale vengono gettate cinque bottiglie di plastica diventa subito indifferenziato.
E’ per questo che molte associazioni di quartiere e quelle dei lavoratori Ama propongono i cassonetti presidiati: un operatore che staziona nelle ore diurne nelle micro isole ecologiche che si possono dislocare a non più di 200 metri da ogni abitazione, impedirà che diverse tonnellate di rifiuti vengano inquinate e diventino indifferenziata.
Al momento questa proposta non è stata presa in considerazione dal Campidoglio, eppure l’operatore avrebbe un ruolo ancor più importante per impedire alle utenze non domestiche di riempire i cassonetti dei residenti. Insomma un controllo del territorio si rende sempre più necessario perché confidare solo nella coscienza civica non porta da nessuna parte. Inoltre, fintanto che le nuove ditte deputate alla raccolta delle UND non diventeranno operative al cento per cento, la micidiale commistione non cesserà e le strade delle zone commerciali resteranno indecorose.
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