Di una strategia “rifiuti zero” a Roma fino ad mesetto fa non ne parlava nessuno se non l’associazione “Zero Waste Lazio” ed il suo animatore Massimo Piras (con noi a cercare di rilanciare le sue proposte qui e qui).
In realtà una tale strategia era già stata codificata dalla precedente Assemblea Capitolina, con l’approvazione della delibera n. 129/2014 chiamata proprio “Roma verso rifiuti zero”.
Va detto che già l’allora assessore all’ambiente Estella Marino aveva dimostrato di essere la prima a crederci poco in un tale percorso, ma anche l’attuale amministrazione, pur essendo stata investita direttamente fin da subito dall’emergenza rifiuti a Roma, non aveva dato alcun segnale di voler adottare una strategia verso “rifiuti zero”.
Curiosamente il giorno dopo la pubblicazione del nostro secondo post sulla proposta “Rifiuti zero” si è tenuta una convocazione straordinaria dell’Assemblea Capitolina, proprio sul tema rifiuti, dove il Sindaco Raggi, a margine della difesa dell’operato dell’assessore Muraro, ha dichiarato che entro la fine dell’anno arriverà un progetto impiantistico funzionale al programma “verso rifiuti zero” del M5s.
Sarebbe interessante conoscere in cosa consista in dettaglio questo programma (abbiamo fatto qualche ricerca in rete ma senza trovare molto) e siamo rimasti stupiti nel rilevare che nel programma della candidata Virginia Raggi al punto sui rifiuti non è mai menzionata la formula “rifiuti zero”.
Sarà quindi un’elaborazione successiva ma il punto è ora capire quanta parte e come un tale programma possa già essere incluso nella delibera approvata dall’Assemblea Capitolina nel 2014. Stando alle dichiarazioni del sindaco pare si debba aspettare la fine dell’anno per conoscere questo progetto, anche se è dagli inizi del 2016 che anche i muri sapevano che il M5S avrebbe molto probabilmente vinto le elezioni a Roma, per cui arrivare preparati ad affrontare uno dei temi cittadini più caldi non sarebbe dovuta essere una cosa proprio difficilissima, ma tant’è … acconciamoci ad aspettare altri due o tre mesi per conoscere la strategia sui rifiuti del governo cittadino in carica.
Nel frattempo segnaliamo un banale episodio, occorso a chi scrive, che rende bene l’idea di quanto molta parte dei rifiuti che siamo costretti a raccogliere e trattare è generato in maniera inutile e sconsiderata.
Il sottoscritto l’altro giorno si è ritrovato i due opuscoli mostrati nella foto nella cassetta della posta.
Si tratta del catalogo di una nota azienda di mobili, un centinaio di pagine per circa gr. 300 di carta, a cui chi scrive non è interessato affatto. Chi li distribuisce è interessato a piazzarne quanti più possibile per cui è ben felice di metterne più d’uno per cassetta.
Il risultato è che ciascuno si deve sbarazzare di una mezza chilata di carta, che sommata per il numero complessivo di copie distribuite faranno diverse tonnellate di rifiuto totalmente inutile che al meglio potranno essere avviate a riciclo.
È vero che problemi come questo dovrebbero essere risolti a livello nazionale, ma intanto che ciò non avvenga e per i mesi in cui dovremo rimanere in attesa del piano rifiuti del M5S, non sarebbe fuori luogo un’ordinanza del Sindaco che blocchi ogni diffusione non richiesta di materiale pubblicitario cartaceo. Chissà quante tonnellate di rifiuto cartaceo l’AMA si risparmierebbe di gestire con una tale semplice misura.
Una risposta