Solo ieri cantavamo vittoria perché finalmente (dopo 8 mesi di segnalazioni!?!) in una piazza centrale ed in vista come S. Maria Maggiore l’amministrazione è riuscita a ripristinare un segnale di divieto di fermata che qualche furba manina aveva rimosso.
L’assenza del segnale forniva ai bancarellari l’alibi per tenere parcheggiati fissi i loro furgoni a fianco delle bancarelle, causando degrado e pericolo per i pedoni che dovevano utilizzare le strisce pedonali.
E l’assenza del segnale fungeva anche da alibi, più o meno giustificabile, per i vigili per non sanzionare mai i furgoni.
Ora il cartello di divieto è tornato e l’aspettativa è che da oggi i vigili provvedano a farlo rispettare, il che significa che i furgoni non ci si possono neanche fermare vicino alle bancarelle, neanche per fare carico scarico della merce, perché quello è un segnale di divieto di fermata e non di sosta.
Peraltro controllare una piazza come S. Maria Maggiore, sede di una delle quattro basiliche maggiori di Roma ed in periodo di Giubileo, dovrebbe essere un gioco da ragazzi per gli agenti del Primo Gruppo della PLRC.
È quindi solo per dare un aiutino al Comandante del Primo Gruppo, Angelo Moretti, che cominceremo a riportare con continuità come vanno i controlli di questo specifico problema, così che egli possa encomiare i suoi uomini (volesse il cielo) o trovare il modo di spronarli, cosa che ancora non appare riuscirgli molto bene.
Di seguito la situazione registrata questa mattina, mercoledì 13 aprile.
Diciamo solo che non ci siamo proprio. Coraggio PLRC, ce la potete fare!
E visto che ci siamo, ne approfittiamo per segnalare che anche dalle altri parti della piazza va fatto rispettare il divieto di fermata. E l’allestimento delle bancarelle non concede una deroga ai divieti vigenti. I furgoni vanno parcheggiati dove consentito e la merce si trasporta a mano, con i carrelli, con gli asini, insomma come si vuole.