Se ne parla da anni: via dei Prati Fiscali va salvata dalla sporcizia, dalla prostituzione, dalla sosta selvaggia, dal verde incolto, dalle scritte e dal numero esorbitante di cartelloni pubblicitari. Purtroppo se ne parla e basta. Infatti fino ad oggi pochissime le iniziative concrete per ridare decoro ad una delle vie più martoriate del quadrante Salario-Jonio.
Recentemente la strada è tornata sulle prime pagine in quanto è qui che Raffaele Marra, il braccio destro di Virginia Raggi, avrebbe comprato a prezzi di favore un attico dall’Ente Enasarco grazie a finanziamenti illeciti del costruttore Scarpellini. Proprio ieri l’appartamento è stato sottoposto a sequestro giudiziario da parte della magistratura.
Durante l’amministrazione Alemanno, l’allora sindaco aveva posto la sua attenzione su questa strada a causa della grande quantità di prostitute che la notte la frequentano.
L’ex presidente del Municio Bonelli, nel 2011, arrivò a chiedere la chiusura al traffico notturno per bloccare il fenomeno e promise la riqualificazione del sottopasso. Ma tutto restò sulla carta.
Via dei Prati Fiscali è sempre immersa nel degrado, le prostitute la popolano ad ogni ora e gli abitanti sono scoraggiati. Non tutti però hanno perso le speranze. Otto imprenditori della zona hanno deciso di costituirsi in consorzio e finanziare in proprio le attività di pulizia e sfalcio del verde. Tra poco più di una settimana sarà dato l’incarico ad una ditta privata per la bonifica degli spartitraffico centrali e la sistemazione del verde e dei cigli. Costo iniziale dell’operazione 3mila euro tutti a carico degli otto commercianti.
Molti abitanti e negozianti hanno dichiarato di voler aderire al consorzio in modo da contribuire economicamente per raggiungere un secondo obiettivo: creare un polo del design. Sulla strada, infatti, insistono decine di negozi di arredamento, mobili, cucine e accessori per la casa. E’ l’unica concentrazione a Roma nord di questo tipo di commercio, così come avviene nel quadrante ovest a via Gregorio VII°. Lo scopo dell’iniziativa è attirare architetti, operatori del settore e compratori per ridare slancio sia al commercio che al quartiere. Se il progetto funzionerà, si prevede un concorso internazionale tra architetti con un premio in denaro per la migliore idea di riqualificazione della zona.
Quello dei privati che si rimboccano le maniche per cercare una via di uscita dal degrado è un fenomeno sempre più diffuso: il giardino di piazza Don Minzoni e Villa Balestra, 2° Municipio, sono gestiti dagli abitanti della zona. L’area verde di Largo Boccea dai Volontari Decoro XIII° e il parco della Resistenza, dietro le Poste di via Marmorata, è tutelato dall’Ass. Ancilia. E in altri quartieri sono in arrivo iniziative analoghe. Si tratta di una necessità dato che le istituzioni non riescono a mantenere (o non hanno la capacità) le strade in condizioni decenti.
Guardate, in queste foto di Roma Today, il sottopasso di Prati Fiscali nel quale sono costretti a passare migliaia di pendolari al giorno per raggiungere la fermata dei bus. Un misto di rifiuti, feci umane e sangue.
A questo punto dobbiamo tutti tifare perché il consorzio fondato dai commercianti della zona abbia successo. Potrebbe essere un esempio importante per altri quartieri.