Rischio soffocamento per Pietralata: oltre lo stadio della Roma, anche il nuovo Umberto I

Il presidente Rocca annuncia, con poca prudenza, il trasferimento del Policlinico accanto al Pertini tra 4 anni. I gravi problemi di viabilità per il quadrante

A distanza di neanche un chilometro, compresi tra Monti Tiburtini e via di Pietralata potrebbero sorgere il nuovo stadio della Roma, il Policlinico Umberto I e l’ospedale Pertini. Solo una di queste megastrutture è in grado di mandare in crisi un intero quartiere, ma metterne tre nello stesso quadrante, rischia davvero di provocare il collasso.

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha parlato durante il REgeneration Forum all’Auditorium di Confindustria mostrando una certa sicurezza sullo spostamento del Policlinico.

Un momento del Convegno REgeneration Forum

 

L’investimento da 500 milioni servirà a ridare efficienza al nosocomio oggi frastagliato in tanti padiglioni collegati tra loro dai celebri tunnel sotterranei. Celebri per la loro lugubre fatiscenza. I moderni ospedali devono sorgere in edifici più grandi e possibilmente posizionati in uniche strutture, non parcellizzate come i vecchi padiglioni. Impossibile però costruire nuovi immobili nell’attuale area di Castro Pretorio e dunque l’idea è di spostare l’intero ospedale a ridosso del Pertini su terreni di proprietà regionale. “Non serve neanche la variante urbanistica – ha spiegato Rocca – perché il terreno è già destinato ad area sanitaria“. E quando qualcuno gli ha fatto notare il rischio congestione per la viabilità, il presidente ha replicato candidamente che “lo Stadio non rappresenta un problema perché nell’area è già presente l’ospedale Pertini“.

L’intera questione sembra surreale: la proposta campata in aria e l’affermazione che siccome c’è già un ospedale allora la zona non subirà problemi sono affrontate con una superficialità imperdonabile. Qualche numero è necessario per comprendere di cosa stiamo parlando. Il Pertini da solo è già un grandissimo nosocomio, il terzo di Roma per accessi al Pronto Soccorso (60.000), con 379 letti. L’Umberto I ha un numero di letti maggiore di quasi quattro volte: sono 1.231 con 100.687 accessi annuali ai servizi di emergenza.

Vorrebbe dire triplicare il Pertini in termini di movimentazione pazienti, medici, merci e servizi su un unico territorio. Ma non basta perché a distanza di 900 metri (!) sorgerà uno dei più imponenti stadi di Italia da 52.500 posti con l’adiacente area commerciale/sportiva. La strada di accesso sarebbe la scassata via di Pietralata da una parte, l’asse via Lanciani-Monti Tiburtini dall’altra e potenziali ponti di cui nessuno ha ancora conosciuto la reale posizione e portata. Non serve essere particolarmente esperti per immaginare file interminabili, congestione e caos.

Nei riquadri la possibile area del nuovo Umberto I

 

Che l’Umberto I sia poco efficiente e offra – tranne eccezioni – prestazioni non all’altezza di un grande ospedale è cosa nota. La responsabilità di questa scarsa capacità viene attribuita alla struttura a padiglioni che certamente incide ma non può essere considerata la vera ed unica ragione. L’università e la politica hanno riempito i reparti di personale spesso poco qualificato, nominato più per meriti di partito che per professionalità. Sarebbe il caso di partire da lì perché le scarse competenze restano tali pure all’interno della migliore infrastruttura al mondo.

Detto questo, occorre anche chiedersi perché il Policlinico non possa restare dov’è da più di 100 anni. Il progetto di modernizzazione che fu presentato in passato era talmente ambizioso e impattante che ha incontrato gli stop della Soprintendenza. Si sarebbero voluti costruire cinque nuovi edifici sull’attuale via del Policlinico a ridosso delle Mura del Castro Pretorio, rendendo pedonale la strada. Ma perché costruirli a ridosso delle Mura quando si potevano abbattere alcuni padiglioni più fatiscenti all’interno della cittadella ospedaliera ed edificare lì le nuove strutture? Sembra quasi che si sia messa sul tavolo una proposta talmente irricevibile da volersela far bocciare per poi dire che l’unica soluzione è il trasferimento a Pietralata.

Rocca, nelle prossime settimane, terrà una conferenza stampa durante la quale annuncerà i dettagli dell’operazione. C’è da augurarsi che nel frattempo il Campidoglio sollevi una questione di opportunità e provi a indicare altre aree oppure inviti a rivedere il progetto di modernizzazione a Castro Pretorio. Operazioni di rigenerazione nella zona universitaria sono in corso (ne abbiamo parlato ad esempio a proposito del Campus) e altre sono terminate da poco (il Soho Hotel). Dunque perché non permettere la riedificazione di un nuovo ospedale dentro la cittadella ed evitare traumatici e deleteri spostamenti?

 

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In copertina un corridoio fatiscente del Policlinico Umberto I

 

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