Ritorno al San Camillo. Migliora la situazione del parcheggio ma non tutto è risolto. Ecco cosa resta da fare

Nuova puntata della nostra inchiesta iniziata 3 anni fa che ha scoperchiato lo scandalo dell'uso privato di un bene pubblico dell'ospedale. Carcasse di scooter da rimuovere e vecchie abitudini dure a morire

Dopo la pausa di Ferragosto e, prima che l’attività lavorativa ricominci a pieno ritmo, ci siamo detti, quale migliore periodo per tornare nel nostro nosocomio preferito?

A tre anni dalla prima puntata della nostra inchiesta che denunciò l’utilizzo del parcheggio riservato ai visitatori del San Camillo a favore di pochi (o di uno) e a discapito dell’utenza, siamo tornati per un sopralluogo.

In realtà in questi tre anni ci siamo tornati sporadicamente qualche altra volta ma mai col tempo e l’intenzione di fare un resoconto accurato anche relativamente alle altre criticità che avevamo rilevato.

Partiamo dalle buone notizie: la prima è che scendendo lungo la Circonvallazione Gianicolense non abbiamo rilevato la presenza di parcheggiatori abusivi (sono anche loro in ferie? Non ci stupirebbe dati i lauti guadagni frutto della loro attività criminale) e la seconda, ben più importante perché attiene alla diretta responsabilità del San Camillo, è che all’interno del padiglione centrale Piastra non c’è più traccia dell’abbandono indiscriminato e dell’affissione dei bigliettini di un’impresa privata di ambulanze, segno che la nostra segnalazione contenuta nella seconda puntata dell’inchiesta, è stata sicuramente presa in seria considerazione.

In realtà ne abbiamo trovato solo uno che ci ha fatto (quasi) tenerezza, così lo abbiamo rimosso e portato alla vigilanza spiegando che era l’ultimo di una lunga ma, a quanto potevamo vedere, ormai passata serie e condividendo anche il nostro sentimento di quasi tenerezza. La cortesissima vigilante in turno ci ha ringraziato con un cordiale sorriso e lo ha preso in custodia.

Ma c’è di più: al posto di questo odioso fenomeno della pubblicità abusiva sono affisse comunicazioni dell’ospedale relative al trattamento dei dati e, soprattutto, alle modalità di comunicazione di eventuali criticità rilevate dall’utenza.

Inoltre, è stato finalmente rimosso il pianoforte che si trovava nel padiglione Piastra, che era messo lì senza due righe di spiegazione e senza alcun apparente motivo e lo faceva apparire come un atto di arroganza di qualcuno che non sapeva dove tenerlo e lo aveva temporaneamente appoggiato in un corridoio dell’ospedale.

A proposito di affissioni non autorizzate, nel bel cartellone che all’esterno dell’entrata principale rappresenta la planimetria del complesso ospedaliero si notano due aspetti discutibili. Il primo è che nella legenda viene riportato solo il nome dei Padiglioni ma non dei reparti, creando una certa confusione nel visitatore. Il secondo riguarda qualche buontempone che ha apposto un piccolo e discreto adesivo circolare che equipara una delle due squadre di calcio romane ad un residuo organico. Data la prevalenza di tifoseria giallorossa a Monteverde e dintorni, non ce la siamo sentita di toglierlo.

 

Inoltre, sono state rimosse tutte le carcasse automobilistiche e, neanche a dirlo, non c’è più alcuna traccia di auto d’epoca nel parcheggio dei visitatori. Ne resta solo una nel parcheggio dei medici, la solita Fiat 500 d’epoca bianca: e va bene, benedetto ragazzo, se non ti puoi permettere con lo stipendio da medico o da infermiere una rimessa per la tua passione tienila pure lì. Ma togli quella scritta aggiuntiva “Abarth” che hai messo sotto la targa posteriore perché grida vendetta.

 

 

Nel parcheggio dei dipendenti c’è anche un cartello scritto probabilmente da un utente che invita a migliorare la pulizia e a vigilare affinché non avvengano furti. Questa è la prova, semmai ce ne fosse bisogno, che quando un luogo viene curato e preservato dal degrado, si attivano circoli virtuosi e le energie positive di chi lo frequenta, il tutto con buona pace degli ex assessori alla cultura del III Municipio.

Qui finiscono le buone notizie perché, invece, non sono state rimosse tutte le carcasse scooteristiche e, anzi, se ne sono aggiunte altre: nel parcheggio dei visitatori c’è un Honda Majesty, avvolto da nastro bianco e rosso e con l’assicurazione scaduta (e, cari lettori, se vi state chiedendo come facciamo ad asserirlo con tale sicurezza, vi rimandiamo alla lettura di un nostro precedente articolo e, con l’occasione, richiamiamo l’attenzione sul fatto che l’app Infotarga informa anche se il veicolo è privo o meno di assicurazione in corso di validità).

L’Aprilia Area 51 di cui vi avevamo già dato notizia nelle nostre precedenti puntate ha cambiato sito, si è spostato di qualche metro e abbiamo trovato anche uno Yamaha XMax abbandonato e privo di targa, probabilmente rubato.

Inoltre, abbiamo rilevato rifiuti sparsi, anche interi sacchi (e ovviamente Dio non voglia che ci siano dentro rifiuti ospedalieri che erano destinati all’incenerimento!) e anche un vecchio telefono pubblico.

Abbiamo anche rilevato la poco salubre abitudine di parcheggiare veicoli davanti agli idranti.

 

Completiamo l’elenco delle criticità nei viali con la segnalazione di un pozzetto privo di coperchio nello spartitraffico di fronte agli idranti di cui sopra.

Abbiamo lasciato per ultime le due criticità, tra quelle rimaste, che sono le più gravi.

La prima è quella della mancata informazione sull’esistenza del parcheggio gratuito per i visitatori, per la quale non basta aver apposto un cartello (che peraltro ha iniziato ad essere coperto dai rampicanti) all’inizio della quasi nascosta salita San Carlo sulla Portuense, come vi abbiamo raccontato nella terza puntata. E, meno che mai, può essere considerata una corretta informazione quella del cartello apposto all’uscita della Gianicolense (all’uscita, dove ormai te ne stai andando via e il cartello te lo stai lasciando alle spalle, dannazione !!), tra l’altro ormai logoro e comunque già poco chiaro di suo anche senza le successive vandalizzazioni.

 

Lo ripeteremo sino alla noia: l’arrivo in ospedale è spesso non programmato, trafelato e comunque affardellato da pensieri tutt’altro che lieti, cioè viene raggiunto spesso in condizioni di scarsa lucidità anche dai parenti degli ammalati e, pertanto, il parcheggio deve essere segnalato all’entrata di TUTTI i padiglioni e più volte all’interno di essi e della sua esistenza deve esserne informata anche la vigilanza e i dipendenti in modo che possano dare al riguardo corrette e puntuali informazioni agli utenti (sì anche se nella vita fai il neurochirurgo, puoi indicare correttamente ad un paziente o ad un suo parente dove parcheggiare: non è una pratica nociva per la salute). E va messo uno striscione che informi l’utenza della sua esistenza sulla recinzione della Circonvallazione Gianicolense per evitare che inermi cittadini siano preda di quei vigliacchi taglieggiatori dei parcheggiatori abusivi.

Per non parlare della sua indicazione, per così dire omeopatica, sul sito dell’azienda ospedaliera nelle sezioni “Come raggiungerci” !!

L’altra cosa negativa della quale parlare, e sulla quale i nostri articoli non hanno ottenuto alcun effetto, è quella dell’abbandono dei due piccoli mezzi antincendio su base Piaggio Porter  che, a tre anni dalla nostra inchiesta, giacciono ancora sotto una coltre di polvere (ovviamente ancora più spessa), sottraendo due posti al primo piano interrato del parcheggio dei visitatori. Tra l’altro, a seguito del solito controllo con Infotarga, risultano entrambi anche non assicurati!

Sono mezzi che potrebbero ancora essere di utilità alle tante associazioni di protezione civile romane, ma perchè ostinarsi a tenerli in quello stato, sperperando soldi in bolli e assicurazioni e pure degradando quell’area del parcheggio ?!?

Visto che al San Camillo qualcosa sembra che sia cambiato in meglio (forse a seguito dell’avvicendamento di qualche dirigente ?), chiediamo alla Direzione Generale di rispondere finalmente alle nostre segnalazioni e fornirci un cronoprogramma dei provvedimenti che intendono adottare.

Oppure siamo condannati a vivere in una città dove i problemi anzichè con le proposte e il dialogo si possono risolvere solo nelle sedi giudiziarie civili e penali ? Perchè dobbiamo arrenderci all’idea di una città la cui non amministrazione fa abbattere sulle corti di giustizia una domanda patologica della stessa ?


Le precedenti puntate dell’inchiesta (in ordine di uscita)

L’uso privato del parcheggio pubblico del S. Camillo | Diarioromano

Il parcheggio del S. Camillo liberato dalle auto d’epoca, ma resta molto da fare | Diarioromano

Se intorno al S. Camillo ci sono tanti parcheggiatori abusivi la colpa è anche dell’ospedale | Diarioromano

San Camillo: alla ricerca del nuovo (misterioso) accesso ai parcheggi | Diarioromano

Al S. Camillo appare un cartello che segnala il parcheggio | Diarioromano

 

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