Appena letta la notizia del riposizionamento del Comandante Di Maggio “nei pressi” del comando generale del corpo di Polizia Locale Roma abbiamo avuto un moto di soddisfazione.
Come qualcuno ricorderà, Antonio Di Maggio è una nostra vecchia conoscenza, avendolo incontrato la prima volta agli albori del nostro impegno politico (occhio al senso strettamente etimologico da dare a quest’ultimo termine, da “polis”, ossia relativo a chi intende occuparsi della città, nulla a che fare con le beghe partitiche). Al tempo era Sindaco di Roma Gianni Alemanno (!?!) e noi attivisti anti-impianti pubblicitari abusivi dovevamo interloquire con Davide Bordoni (!?!), assessore al Commercio dell’epoca. Avevamo già presentato la delibera d’iniziativa popolare e in attesa che essa venisse discussa dall’Assemblea Capitolina cercavamo di convincere l’amministrazione a prendere iniziative efficaci contro gli impianti abusivi che continuavano a spuntare come funghi un po’ ovunque.
Ad un certo punto il Sindaco, probabilmente non potendo più far finta di niente grazie anche alla sensibilizzazione che noi e gli altri protagonisti della battaglia anti-cartelloni portavamo avanti, nomina Antonio Di Maggio, allora al comando del Gruppo XIII della Polizia Locale (con sede a Torbellamonaca), a capo di un gruppo speciale dedicato alla repressione dei cartelloni abusivi.
Riuscimmo ad incontrarlo quasi subito il Comandante Di Maggio, che così si dimostrò aperto ai contributi dei cittadini pur avendo le idee ben chiare su cosa e come si dovesse agire per ripristinare la legalità in un settore abituato al totale lassez faire. Per quel che conta ci fece un’ottima impressione il Comandante e fin da subito si mise al lavoro per dare sostanza al mandato ricevuto. Chi volesse, puo vedere a questo link il tipo di confronto che qualcuno tra noi ebbe modo di avere con Di Maggio al tempo.
Più recentemente abbiamo avuto modo di parlare del Comandante Di Maggio. Lo facemmo a novembre dello scorso anno lamentandoci del proseguire la vacatio al comando della PLRC dopo le dimissioni di Raffaele Clemente e scrivendo:
“Tra i candidati interni di cui si parla c’è anche il Comandante Di Maggio, una nostra vecchia conoscenza quando lottavamo quotidianamente contro i cartelloni abusivi. Al tempo Di Maggio dimostrò fermezza, efficacia ed affidabilità; anch’egli probabilmente manca dal lato diplomatico, ma a noi non dispiacerebbe che gli si desse la possibilità di riformare dall’interno il corpo dei vigili e non è detto che la sua determinazione e passione, unite ad un’irrefrenabile schiettezza, non riescano a smuovere l’animo di molti agenti, risvegliandogli l’orgoglio di appartenere ad un corpo di polizia fondamentale per assicurare una civile convivenza nella città di Roma.
Che si vada con Di Maggio allora, o con chiunque altro, ma che lo si faccia in fretta e con convinzione.”
Purtroppo non fummo ascoltati ed il Sindaco decise di confermare il Comandante Porta al comando generale della PLRC.
Ad aprile scorso tornammo ad accuparci dell’inconsistenza del corpo dei vigili a Roma ed alla luce della novità di ieri non possiamo che considerarci quasi profetici:
“Che Porta non fosse la figura più indicata per riformare, anche se dall’interno, un corpo di Polizia che aveva raggiunto il livello minimo di reputazione e considerazione da parte della popolazione romana fu chiaro fin dall’inizio (a noi della rosa dei papapili piaceva molto di più la nostra vecchia conoscenza Di Maggio); ma che saremmo stati tutti costretti ad assistere ad un’ulteriore perdita di credibilità nei confronti dei vigili, con gli agenti che sono in gran parte spariti dalle strade e sembrano addirittura aver accentuato quel certo senso di fastidio per la loro professione, come se stessero tutti a farci un favore a lavorare (si fa per dire), ebbene questo non se lo sarebbe davvero aspettato nessuno.
Se consideriamo che il benservito al Comandante Clemente fu dato da un Sindaco che al tempo si avvaleva ancora del cosiddetto “Raggio magico”, al cui interno certe dinamiche relative al corpo di Polizia Locale erano tutt’altro che disinteressate, verrebbe da pensare che quella decisione non fu probabilmente presa con l’interesse della città e dei cittadini tutti in mente, bensì sulla base di logiche ben diverse.
Alla luce di tutto il repulisti che il Sindaco è stato costretto a fare nel suo entourage nei mesi passati e considerato che il Comandante Porta, a distanza di circa 5 mesi dal suo insediamento, non è stato in grado di dare il minimo segnale di inversione di tendenza alla città, sarebbe davvero auspicabile che l’amministrazione riconsiderasse la necessità di dare al corpo di Polizia Locale una guida e direttive che diano qualche speranza per il prossimo futuro. In assenza di ciò saremo tutti condannati a continuare a vivere in una vera e propria giungla cittadina, dove ognuno fa il proprio comodo impunemente, a prescindere dalle leggi buone o pessime che a qualsiasi livello vengono emanate.”
In verità il pezzo di aprile si chiudeva con la seguente previsione:
“Purtroppo da un Sindaco che dalla sua sterile tribuna continua a professare che tutto va ben madama la marchesa! temiamo di non poterci aspettare un tale ripensamento.”
… ma magari per questa volta il Sindaco ha voluto fare un’ottima eccezione.
Ricordiamo infine l’utlima volta di cui ci siamo occupati di Di Maggio, lo scorso 7 maggio, in occasione del brutto episodio in cui una disgrazia occorsa ad un venditore abusivo è stata usata strumentalmente per attaccare vigliaccamente gli agenti della PLRC comandati da Di Maggio. In quell’occasione rilevammo una grave mancanza dell’amministrazione nel non manifestare prontamente vicinanza e solidarietà al Comandante Di Maggio fatto vittima, insieme ai suoi uomini, di accuse infondate e vigliacche. E gliela manifestammo noi convintamente la solidarietà al Comandante, nel nostro piccolo, con l’hashtag #iostocondimaggio.
Insomma, a noi il sostanziale avvicendamento tra Porta e Di Maggio sembra un passo avanti per risolvere quello che abbiamo definito “Il problema #1 della città di Roma”, ossia la sostanziale inconsistenza del corpo di PLRC.
Sappiamo che neanche Di Maggio ha la bacchetta magica e immaginiamo che a molti nel corpo possa non piacere, essendo uno che non le manda a dire, ma siamo convinti che le proverà tutte per rimettere in piedi un corpo stremato potendo dimostrare di essere sempre lui il primo a rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani con compiti ingrati ma necessari.
Perché questo tentativo abbia un qualche successo sono necessarie, a nostro avviso, alcune condizioni:
- anzitutto che il Comandante Di Maggio ottenga una fiducia ed un mandato chiaro dal Sindaco affinché, in primis, i vigili riacquistino un’autorevolezza persa ormai da decenni;
- speriamo poi che Di Maggio voglia trovare il modo di farsi aiutare nel ripristinare un livello accettabile di legalità in città, individuando le priorità da affrontare (e qui noi sapremmo proprio da dove cominciare) ed utilizzando in maniera costruttiva le segnalazioni che i tanti cittadini volenterosi sono ben felici di inviare; basta però con le modalità tipiche di IoSegnalo, dove ogni segnalazione viene lavorata per quella volta, senza mai rendersi conto che sono gli abusi reiterati che vanno stroncati;
- c’è infine da augurarsi che gli agenti della PLRC non vogliano perdere questa occasione per ridare dignità al loro lavoro ed al loro corpo, mettendosi a disposizione del Comandante Di Maggio e predisponendosi ad un nuovo inizio.
Speriamo bene, quindi, senza farci troppe illusioni ma cogliendo il piccolo elemento di novità positiva che l’indicazione di Di Maggio rappresenta senz’altro.