La gestione commissariale doveva riportare ordine nell’amministrazione di Roma. Era questo l’intento del governo quando ha nominato un prefetto a capo della macchina capitolina. E un prefetto dovrebbe applicare la legge e portare avanti l’ordinario, senza fare scelte politiche che non gli competono.
Cosa c’è di più ordinario dei bandi di gara per la concessione del suolo pubblico e per gli appalti? In una città dove – parole di Raffaele Cantone e dell’Autorità Anticorruzione – tutti gli appalti dal 2012 al 2014 presentavano irregolarità, non c’è altro mezzo, oltre ai bandi di gara, che possa riportare la macchina nell’alveo della legalità.
E invece il Campidoglio di Tronca sembra ingolfato, bloccato. Come se il commissario, per non sbagliare, preferisse non far nulla. Tre esempi (ma se ne potrebbero fare molti altri) che riteniamo essere di gravità assoluta. Se su quella poltrona ci fosse ancora Marino, i giornali e le tv si starebbero scatenando. Invece il caos di Roma sembra non fare più notizia.
MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO. Sono ormai 12 mesi che a Roma non si fa più manutenzione del verde. Le ditte incaricate dalla giunta Alemanno furono sospese dall’incarico perché in odor di mafia capitale. L’ex assessore Estella Marino aveva promesso una nuova gara di appalto entro ottobre del 2015. Quella gara non è mai arrivata e ancora oggi, ormai primavera del 2016, dei bandi di gara non c’è traccia. Tra poco la natura si risveglierà e ritorneranno le erbe infestanti, le aree giochi sommerse dai rami, i parchi avvolti da una selva incontrollabile.
Gli operai del servizio giardini possono fare pochissimo in una città che ha 16,5 mq di verde per abitante (Parigi ne ha solo 11,5) e 4.407 ettari da controllare (Milano ne ha 2.284). E’ chiaro che senza appalti l’abbandono è garantito. Ma prima la giunta Marino e oggi il Commissario Tronca non sono riusciti a indire una gara per riprendere a fare manutenzione!!
CHIOSCHI SUL LITORALE. La scelta, a nostro avviso corretta, della precedente amministrazione di revocare le concessioni agli esercenti di Capocotta, di Ostia e Torvaianica (erano scadute ormai da anni), si sta ritorcendo contro il Campidoglio sempre per la sua inettitudine. Trattandosi di concessioni devono essere assegnate ai nuovi gestori tramite un bando di gara che premi la qualità dell’offerta, con attenzione alla tutela dell’ambiente, ai servizi dati ai bagnanti, ad una ristorazione decente e a prezzi ragionevoli. Ma oggi è 22 marzo e la stagione balneare inizia il 1° maggio. Anche in questo caso nessun bando è ancora stato indetto.
Come faranno i vincitori ad allestire in tempo i loro stabilimenti? Come sarà possibile per i cittadini usufruire dei servizi già a maggio o giugno? Eppure l’arrivo dell’estate non è un imprevisto. Non ci voleva una commissione speciale per capire che un bando di questo tipo andava programmato almeno per gennaio!!
BANCARELLE A CASTEL SANT’ANGELO. Se nei due casi precedenti prima o poi ( si spera) i bandi verranno indetti, in questo caso le concessioni sono state prorogate senza alcun avviso pubblico. Una scelta insensata del I° Municipio che è stata denunciata solo dalla consigliera Naim e da Romafaschifo. E che altrimenti sarebbe passata sotto silenzio. Un insieme di paccottiglia turistica in un luogo tra i più importanti al mondo viene concesso senza alcun criterio pubblico, forse solo per eredità a chi già operava in quella zona.
Il cosiddetto “Arcipelago delle idee” era stato concesso per la vendita di libri e non per esporre le statuette in plastica di Nerone e le tazze con lo stemma della Lazio. Alla scadenza naturale, arrivata in queste settimane, sarebbe stato auspicabile eliminare quelle bancarelle o spostarle in altro luogo. Oppure, al limite, indire un bando e assegnarle al vincitore. Invece nessun bando è stato fatto e la concessione è stata solo prorogata.
Non ci sembra che la gestione Tronca stia brillando per efficienza. Sarebbe interessante conoscere l’opinione su questi temi dei numerosissimi candidati sindaco che invece si guardano bene dal parlare delle cose concrete, limitandosi ad enunciare che serve un miglior trasporto pubblico, una pulizia maggiore e un asfalto senza buche. Grazie dell’informazione, signori candidati ma noi vorremmo ascoltare le soluzioni, non l’elenco dei problemi. Quello lo conosciamo già.
Una risposta
tronca: un commissario pavido per una città in ginocchio.
con una concorrenza decente il pd di renzi l’avrebbe pagato caro questo ennesimo regalo a Roma, ma grazie all’inconsistenza dei candidati sindaco del m5s e della destra avrà buone possibilità di farcela di nuovo!?!