Ancora una riflessione di Mercurio Viaggiatore sullo stato del servizio di superficie fornito da ATAC e RomaTPL, con i dati che fanno prevedere un ulteriore peggioramento nel 2019, dopo che già nel 2018 si è fatto peggio dell’anno prima.
di Mercurio Viaggiatore (@mercuriopsi)
ATAC pubblica a fatica i dati di produzione (pochi giorni fa quelli di agosto), ma sfruttando i dati sugli autobus e i tram rilevati effettivamente in circolazione, si possono fare alcune importanti considerazioni.
Su un parco mezzi di oltre 2.000 autobus su carta, ATAC nell’ultimo anno ha messo su strada un totale di circa 1.750 vetture diverse (Nota Bene: mai tutte contemporaneamente, ma nel corso del tempo). Di queste, un centinaio circa rimane mediamente fermo per manutenzione nelle officine per un lungo periodo (superiore al mese). Da settembre 2017 ad agosto 2018, in soli 12 mesi, il numero di bus circolanti è diminuito di circa 200 vetture, con una media di oltre 15 vetture perse al mese.
Guardando il grafico notiamo un dato positivo: dalle officine sono usciti almeno 50 autobus in più tra settembre ed ottobre, tuttavia si stima che la potenzialità residua sia di massimo altri 30-50 autobus efficientabili, in quanto la flotta è ormai molto vecchia. Non essendo in arrivo nuovi autobus, il servizio è destinato a peggiorare inesorabilmente nei prossimi 12 mesi, con il rischio di arrivare all’estate 2019 con un servizio sotto al 75%.
Sebbene sia leggermente migliorata la disponibilità di autobus, la media registrata in orario di punta a settembre è stato di soli 1.010 autobus, e ad ottobre di 1.070 autobus, pari ad un servizio intorno all’80%, molto al di sotto del programmato (per il quale servono circa 1.350 autobus). Questo fa presupporre un numero elevato di guasti, coerentemente con l’insostenibile vetustà del parco mezzi.
La situazione dei tram è addirittura peggiore. Il fermo delle linee per la manutenzione dei binari durante il periodo estivo, ha permesso di riparare una ventina di mezzi in più. Rispetto al pessimo servizio di giugno (crollato addirittura al 73%), c’è stato sicuramente un miglioramento, ma il numero medio di tram rilevati in circolazione in ora di punta è stato di soli 57 tram a settembre, e 58 ad ottobre, con un servizio stimato di poco superiore all’80%, ed un tasso di disponibilità molto basso, che fa presupporre un numero elevatissimo di guasti. Anche qui, unica soluzione l’acquisto urgente di nuovi tram, oltre a tutte le azioni possibili per potenziare e ampliare il servizio, basato su sole 6 linee molto lente.
Passiamo ora al privato RomaTPL, che non pubblica i dati di produzione (non è previsto da contratto). Il discorso si basa quindi sugli autobus rilevati in circolazione. RomaTPL da contratto dovrebbe avere una flotta totale di 442 bus e dovrebbe tenerne in circolazione almeno 380 contemporaneamente per rispettare il programmato.
Nel 2018 il servizio è già partito sotto standard, per poi crollare veritiginosamente a giugno 2018. Sono progressivamente diminuiti gli autobus circolanti totali, per tornare ad incrementarsi a settembre. Ad ottobre si è registrato una media di circa 300 autobus in orario di punta, ed un servizio stimato intorno all’80%.
Mistero sulla sorte degli autobus mancanti all’appello. A causa dei mostruosi ritardi nella predisposizione del nuovo bando di gara, non ancora pubblicato, il contrato RomaTPL, scaduto a maggio 2018, sarà prorogato almeno fino agli inizi del 2020. Possiamo solo sperare che non si mantenga a questi inaccettabili infimi livelli, anche se incredibilmente le previsioni del Comune vanno in tutt’altro senso, come riportato nella Deliberazione dell’Assemblea capitolina n. 71/2018:
Considerazioni del genere dovrebbero togliere il sonno a più di qualcuno nell’amministrazione capitolina, così come meriterebbero un approfondimento in Assemblea Capitolina richiesto dall’opposizione. Peccato che l’attuale momento storico ci stia regalando le più soporifere ed inette maggioranza ed opposizione che si siano mai viste a Roma.