Sarà la volta buona per i sampietrini di piazza Venezia?

Un tweet della Raggi fa venire il dubbio che si stia installando correttamente il selciato sulla piazza. Il parere dell'Associazione Culturale Sampietrino.

Qualche giorno fa abbiamo notato e risposto al seguente tweet del sindaco Raggi:

 

 

Nella nostra risposta ci chiedevamo se con la sigillatura non si stesse annullando uno dei vantaggi dei sampietrini, ossia la loro capacità di far assorbire parte dell’acqua piovana al sottosuolo evitando gli allagamenti esagerati in caso di pioggia.

Avendo a nostra volta ricevuto alcune risposte che confermavano la correttezza della sigillatura, anche con bitume, abbiamo pensato di rivolgerci a chi di sampietrini dovrebbe intendersi, ossia l’Associazione Culturale Sampietrino.

Questa la loro risposta:

 

Il tema della sigillatura è molto importante e controverso. 
Esistono diverse tipologie di sigillatura: le ideali sono con pietrisco di basalto (“risello”), o in resina poliuretanica monocomponente a bassa percentuale di isocianato. 
Come evidenziato da Ilaria Falconi nel suo studio (https://www.sampietrino.it/2020/08/ilaria-falconi-greenreportit/) l’uso della resina poliuretanica permette il drenaggio.
Purtroppo nei comunicati della Sindaca non viene specificato né il tipo di resina, né le caratteristiche tecniche (è impermeabile? è permeabile? è rigida? è elastica?), né cosa si intenda per “corretto smaltimento delle acque” (viene tutta convogliata nelle caditoie? o solo una parte? passa sotto ai sampietrini? non passa?). 
In assenza delle informazioni tecniche sul prodotto usato non siamo in grado di rispondere esaustivamente alla Vostra domanda. L’unica cosa che possiamo fare è evidenziare i problemi derivanti dalla sigillatura con il bitume e augurarci che la resina usata riesca a superare tali problemi.

 

 

Al che capiamo che la sigillatura è una pratica corretta se però effettuata con materiali che permettano il drenaggio.

Parlando il tweet del sindaco di “speciale resina” tendiamo a pensare, e sperare, che questa volta il lavoro venga fatto a regola d’arte e duri nel tempo. Speriamo davvero di non dover sentire più cose del tipo che la Honda usava piazza Venezia per i collaudi dei suoi mezzi a due ruote.

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