Scale mobili fuori controllo, c’è un responsabile

Dopo aver fornito elementi utili, e originali, stamattina per capire a chi possano essere assegnate le colpe dell’ecatombe degli impianti di traslazione delle metropolitane in corso a Roma, vogliamo integrare il discorso indicando chi, a nostro avviso, va considerato al momento responsabile di questo disastro, il quale altri non potrebbe essere che l’assessore alla mobilità Pietro Calabrese.

Ovviamente chiunque occupi quella poltrona in una situazione come quella romana oggi ha una responsabilità oggettiva di quello che ogni giorno devono patire decine di migliaia di cittadini. Ma nel caso dell’assessore Calabrese questa responsabilità è amplificata a dismisura dalla sua più totale incapacità a gestire qualcosa di enormemente più grande di lui.

 

Già a novembre avevamo avuto la netta impressione che il Sindaco Raggi non avesse fatto un buon servizio alla città sostituendo la già inconcludente Linda Meleo con un totale neofita, nei trasporti e nell’amministrazione, come Pietro Calabrese.

Ieri però ne abbiamo avuto la definitiva conferma visionando la registrazione dell’ultima seduta della commissione mobilità tenutasi sul tema della manutenzione degli impianti di traslazione delle metropolitane (ne approfittiamo per complimentarci col presidente Stefàno che con le sue dirette dei lavori della commissione dà modo a tutti di assistere, anche in differita).

 

L’assessore è intervenuto subito dopo il rappresentante di Atac e ha esordito subito lamentandosi che si sarebbe aspettato “… una risposta più esauriente alla cittadinanza” da parte dell’azienda.

Pur dicendo di non voler fare un teatrino con l’Atac, Calabrese ha poi proseguito chiedendo al rappresentante Atac perché i lavori alle stazioni Cornelia e Baldo degli Ubaldi, previsti inizialmente per il primo semestre 2018 sono slittati a fine 2019. Subito dopo altra domanda sul perché gli impianti di traslazione a Battistini stanno chiudendo e quindi lamentela che lui è da una riunione del 23 dicembre che aspetta delle risposte da Atac che ancora non sono arrivate.

Prosegue poi il monologo parlando di quando un funzionario Atac gli ha mostrato la foto di un pezzo di una scala mobile di Barberini, un disco, con un evidente alto grado di “logorazione”  che si era scelto inizialmente di non sotituire ma che poi era risultato difettoso ritardando ulteriormente i lavori. E via così l’assessore, con un parlare, ed un atteggiamento del corpo, infastidito e quasi strafottente nei confronti del rappresentante Atac.

Ma soprattutto un intervento, quello dell’assessore Calabrese, del tutto inconcludente ed inutilmente polemico con il rappresentante di una società che in ultima analisi risponde, o dovrebbe rispondere, all’assessore stesso.

 

L’unica cosa chiara che è emersa dalle parole e dagli atteggiamenti di Calabrese è la completa mancanza di controllo che lui ha della situazione degli impianti di traslazione delle metropolitane romane. Con la stazione Barberini che tra non molto compirà un anno di chiusura completa, l’assessore ha dimostrato di non avere il benché minimo controllo sui lavori che ancora la interessano.

Lo stesso dicasi delle due stazioni consecutive della metro A, chiuse recentemente per manutenzione, Baldo degli Ubaldi e Cornelia.

 

Dai discorsi fatti da Calabrese è chiaro che egli non si rende neanche conto che nessuno si aspetta da lui che sia in grado di giudicare tecnicamente i lavori di manutenzione alle scale mobili, ma che lui sia informato di come stanno le cose, di quali sono i piani a breve, medio e lungo termine, degli eventuali ritardi nei piani e, più in generale, di avere il controllo completo su quello che fa Atac e come lo fa, questo sì che ce lo aspettiamo tutti.

Qualcuno dovrebbe spiegare all’assessore che il suo compito non è prendere le parti dei cittadini contro Atac, per di più pubblicamente, bensì trovare il modo di collaborarci fattivamente con Atac perché agli utenti del TPL venga fornito il miglior servizio possibile.

 

L’assurdità dell’atteggiamento dell’assessore è stata subito colta da una consigliera che è intervenuta subito dopo di lui e che, pur rungraziandolo dell’impegno, si è espressa più o meno in questi termini:

… siamo in una commissione in cui qui si dovevano dare delle risposte. La parte politica che governa questa città doveva sentire Atac prima di arrivare in commissione e darci delle risposte.”

“Non che l’assessore fa qui le domande ad Atac …”

“Assessore, non va bene”

 

Non sappiamo deciderci se è più irresponsabile il Sindaco Raggi che ha deciso di affidare una responsabilità così grande, e con enormi ricadute su tutti i cittadini, a qualcuno che non è minimamante attrezzato per sostenerla, o lo stesso Pietro Calabrese che evidentemente pretende di sopperire con la buona volontà alla sua ignoranza e totale inesperienza nella materia.

 

All’assessore Calabrese consiglieremmo caldamente di prendere atto della sua incapacità a svolgere il ruolo assegnatogli, sottolineando le gravissime conseguenze che questa sua incapacità ha su migliaia di cittadini ogni giorno.

Non tutti siamo tagliati a fare tutto (chi scrive non si sognerebbe neanche di ricoprire il ruolo di assessore pur potendo vantare un filino di esperienze in più di Calabrese) e va ad onore di una persona il prendere atto dei propri limiti.

Ma non ci illudiamo che ci darà ascolto.

 

 

P.s.: tra le tante cose che sfuggono a Calabrese deve esserci anche il tweet che ha fissato da tempo sul suo profilo twitter.

 

 

L’avrà saputo anche lui che il Sindaco Raggi ha individuato una nuova discarica proprio vicino a Malagrotta, per cui meglio farebbe a toglierlo quel tweet e affidarlo alla storia, come ennesimo voltafaccia fatto ai cittadini e alla città.

 

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2 risposte

  1. Buonasera,
    vorrei sapere, gentilmente, se fosse possibile pubblicare il testo, questo testo su scale mobili metro, riportando il nome del quotidiano e dell’autore, Diario romano e Roberto. Pubblicarlo su un altro quotidiano online. E’ possibile?

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