Se Marino non vuole mollare, la sua miglior risposta è ascoltare i cittadini. Le cose da fare subito

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L’ultimo ad abbandonarlo è stato il suo amico Graziano Del Rio. Il ministro delle infrastrutture, intervistato dal Corriere, si rivolge così a Marino: “Non gli sto dicendo di stare tranquillo, valuti solo il da farsi. Ascolti i romani e verifichi cosa pensano”.

Renzi, ormai è chiaro, sta già pensando al dopo-Marino. L’Ncd e i 5Stelle sono seduti sul bordo del fiume e aspettano. Mentre il Pd romano – a cui non abbiamo risparmiato le critiche – trema all’idea di nuove elezioni, consapevole che la gran parte dell’attuale classe dirigente sarebbe spazzata via.

Insomma Marino è solo. Sostenuto giocoforza da un partito che non lo stima e osteggiato perfino dal presidente del consiglio.

Cosa può e deve fare il Sindaco? Restare attaccato alla poltrona tirando a campare e difendendosi dal “fuoco amico”? Noi crediamo di no. Marino ha una sola possibilità di sopravvivere: segnare quella svolta che la città attende.

Torniamo a Del Rio che forse gli ha dato l’unico vero consiglio da amico: “Ascolti i romani”.

Il consigliere Riccardo Magi, i blog e – ultimi tra gli ultimi – pure noi l’avvertimento glielo avevamo lanciato diversi giorni fa. Lui, per ora, non ha voluto sentire. Ma se non vuole restare solo deve allearsi con i cittadini. Sono gli unici che lo possono sostenere fino a fine mandato.

Nessuna delega in bianco però. Un’agenda di sole 4 cose da fare subito e 4 cose da fare nel medio periodo sono il suo lasciapassare. Se le mette in pratica, segna quella svolta che tutti attendono e a quel punto diventerà fortissimo. Se continua a cincischiare senza ascoltare la città, la sua fine sarà imminente.

LE 4 COSE DA FARE SUBITO

Dopo la scellerata gestione Alemanno (e il buco emerso oggi di 350 milioni provocato dall’ex Sindaco non è che l’ennesima conferma), Marino aveva avuto un mandato chiaro dai cittadini: riprendere il controllo del territorio. Non solo contro il malaffare (cosa scontata) ma contro le piccole illegalità e soprusi quotidiani che sono il terreno su cui prosperano organizzazioni tipo Mafia Capitale.

Per riprendere il controllo della città deve fare subito (cioè entro 2 massimo 3 settimane) le seguenti 4 cose.

1) Scritte vandaliche: mettere in sicurezza i depositi della metro per evitare che ogni treno venga devastato dalle tags. Organizzare quelle che lui stesso aveva definito “trappole per i graffitari” in modo da dare il segnale chiaro che l’impunità non c’è più. Creare un database delle tags che permetta di risalire facilmente agli autori delle varie “firme”.

2) Sosta selvaggia: dare un segnale forte sulla doppia fila e sulle auto parcheggiate in curva partendo dalle strade ove sono presenti le corsie preferenziali. Laddove c’è una preferenziale e alle fermate dei bus multare a ripetizione le macchine di intralcio per mostrare che il trasporto pubblico deve essere privilegiato.

3) Ambulantato: applicare alla lettera le regole che il Comune stesso ha raccolto nel vademecum per le bancarelle. Multare severamente chiunque non rispetti le dimensioni massime del banco, parcheggi il furgone in doppia fila e appenda la merce all’ombrellone.

4) Controlli severi nelle metro e sui bus per l’evasione tariffaria e per i borseggi provocati da nomadi e minorenni vari.

Come si può vedere sono 4 cose da realizzare in pochi giorni, dando semplicemente l’indicazione ai Vigili Urbani e all’Atac che il Campidoglio vuole voltare pagina rispetto al passato. La collaborazione col Prefetto Garbrielli sarà necessaria.

LE 4 COSE DA FARE NEL MEDIO PERIODO

Se Marino darà questi segnali rapidi, i cittadini saranno dalla sua parte. Diventerà subito più forte, entro pochissime settimane. E potrà nei prossimi 6/8 mesi portare avanti delle riforme importanti che la città aspetta.

1) Cartelloni: la riforma è pronta e va solo messa in atto. Il Sindaco deve dare quell’impulso che manca per mettere a gara gli impianti entro ottobre e portare i servizi attesi dai cittadini (bike sharing e toilette) entro febbraio/marzo 2016. Sarebbe una svolta epocale.

2) Ambulantato: portare a termine la mappatura delle postazioni commerciali fuori mercato. Era stata promessa ed annunciata (qui e qui le dichiarazioni di Corsetti e Leonori) ma è scomparsa. Stabilire con chiarezza dove possono stare le bancarelle (per evitare nuovi casi come Termini) in modo da pianificare una vera riforma del settore in vista della scadenza delle licenze del 2017.

3) Differenziata: rivedere i sistemi di raccolta dei rifiuti nel centro storico e negli altri quartieri per perfezionarli dato che la sbandierata raccolta differenziata al 40% per ora è solo una chimera sulla carta.

4) Asfalto: far applicare con severità le regole di ripristino dell’asfalto alle ditte che operano i lavori stradali. Anche questo era stato annunciato ma non realizzato. E’ una riforma pronta da mettere in pratica in pochi mesi.

Come vedete si tratta solo di ordinaria amministrazione. Non servono al momento grandi e impossibili progetti. Ma la città va governata. Sono cose che ne cambierebbero il volto e la percezione da parte di tante persone che non possono più vivere nel degrado.

Se il Sindaco darà ascolto a questi semplici consigli, non solo saremo dalla sua parte ma saremo in molti a scendere in piazza per difenderlo. Se proseguirà nel suo arroccamento, sarà più solo che mai. E un uomo solo al comando – la storia lo dimostra – finisce sempre male.

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