Se parcheggi al posto per disabili suonerà l’allarme

La storia di Stefano Asaro raccontata da Repubblica alcuni giorni fa è la storia di migliaia di persone disabili costrette ai margini da una Roma cattiva ed egoista. Automobilisti che parcheggiano sugli scivoli, bus con pedane sistematicamente guaste, strade dissestate e marciapiedi con gradini invalicabili che costringono le carrozzine in mezzo alla strada o addirittura a restare in casa.

E’ un sequestro di persona quotidiano quello che la nostra città infligge a tanti portatori di handicap e che potrebbe essere risolto con piccole attenzioni da parte di tutti noi. La giornalista di Repubblica ha trascorso una giornata con Stefano, vivendo assieme a lui le difficoltà che un disabile incontra quando prova ad uscire da casa. Il ragazzo si mette al volante e raggiunge il centro storico dove dovrebbe avere facilità a lasciare la sua auto dotata di uno speciale equipaggiamento per la carrozzina, dato che in quasi tutte le strade del centro vi sono posti riservati. E invece la gran parte è occupata da vetture che non espongono il tagliando! Ma la cosa più grave accade nei pressi di Campo dè Fiori dove un ristoratore ha bloccato l’accesso al parcheggio per disabili con due vasi di piante. Alle proteste del ragazzo, il ristoratore ha risposto con la solita frase “devo lavorà”!

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Foto Repubblica.it

 

 

Una vergogna senza fine, un atteggiamento prepotente che meriterebbe la chiusura del ristorante per alcuni giorni. Ma – si sa – in questa città la legalità è un optional del quale molti preferiscono fare a meno. Questi abusi e prepotenze, però, potrebbero presto avere fine. La buona notizia arriva da un dispositivo tecnologico che è stato già installato in via sperimentale in due luoghi di Roma e che presto potrebbe essere replicato in altri quartieri. Si chiama Tommy ed è un allarme acustico che inizia a suonare nel momento in cui un’auto senza permesso viene lasciata nel posto riservato. Solo i disabili saranno dotati di un telecomando che disattiverà l’allarme, mentre tutti gli altri saranno costretti a spostare immediatamente la macchina, pena una sirena che non lascia scampo.

L’idea è venuta a Gianluca Nicoletti, giornalista e presentatore radiofonico, papà di Tommy, un ragazzo disabile. Troppe volte ha trovato occupato i posti gialli e avrebbe voluto gridare contro gli incivili menefreghisti. E così ha pensato che il grido poteva essere elettronico, per mettere alla gogna chi si disinteressa agli altri. In via Gulli, angolo viale Mazzini, il primo allarme acustico è già in funzione da alcuni giorni. Anche in via Forte Boccea un altro apparecchio sta dando ottimi risultati. E presto potrebbe essere installato in tutta la città.

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Il dispositivo in via Gulli, quartiere Prati

 

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Il diritto alla mobilità, insomma, non deve riguardare solo i normodotati che chiedono strade più scorrevoli, asfalto in buone condizioni e pensano solo ai propri appuntamenti. La mobilità deve essere responsabile e deve valere per tutti, soprattutto per coloro che sono meno fortunati. Ecco perchè parcheggiare come vedete nella foto qui sotto è un crimine.

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C’è infine un ultimo aspetto da segnalare in questo autunno difficile per la politica capitolina. Il rallentamento delle attività amministrative legate alla crisi interna al M5S e alla giunta Raggi, stanno bloccando delibere importanti come quella sul trasporto disabili. La giunta Marino aveva stabilito nuove regole più vantaggiose per i minibus collettivi e i taxi individuali, ma il provvedimento è scaduto a fine 2015. Nè il commissario Tronca, nè la nuova amministrazione si sono occupati di rinnovarlo e oggi i disabili romani sono tornati indietro di 10 anni, quando non potevano scegliere il mezzo di trasporto più consono alle loro esigenze. Così andare al lavoro o recarsi in ospedale per fare delle analisi per coloro che non possono usare un mezzo privato, è di nuovo un’impresa insormontabile. “La questione è una delle nostre priorità”, assicura Enrico Stefàno presidente della commissione trasporti che ha ricevuto una delegazione di disabili. Ma come sappiamo il consiglio comunale è paralizzato e non riesce ad approvare nuove delibere.

La sfortuna di essere disabili a Roma è doppia: oltre alla inciviltà della città, si devono scontrare pure con la politica ingolfata.

 


 

Sul tema del trasporto disabili raccomandiamo la lettura di questo articolo su romafaschifo

 

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Continuano i sit-in itineranti della Rete di Associazioni per una Città Vivibile per denunciare i problemi e chiedere all’amministrazione un dialogo strutturato e continuativo con i cittadini.

Dopo Campo de’ Fiori, tocca a Trastevere (il 21/11 p.v.)

Basta strage stradale a Roma (ma anche in tutta Italia)!
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