Nei prossimi giorni vi saranno nuovi interventi sulla Roma-Fiumicino nell’ambito del progetto per la creazione delle prime “Smart Road” italiane. L’autostrada A91, che collega Roma con l’aeroporto Leonardo Da Vinci, è infatti parte di quel progetto insieme al GRA e poche altre strade italiane.
Nello specifico, nei giorni tra lunedì 29 e mercoledì 31 agosto, tra le 22 e le 6, sull’autostrada A91 sarà interdetta al traffico la rampa di immissione di Parco de’ Medici.
Anche il GRA sarà interessato dall’intervento, con l’interdizione dell’uscita 30 “Roma Centro Magliana EUR” negli stessi giorni e orari.
Del progetto “Smart Road” di ANAS avevamo accennato lo scorso anno, chiedendoci come potesse conciliarsi il massimo dell’avanzamento tecnologico di un’autostrada con una pratica criminale come il fermarsi sulla corsia di emergenza per aspettare gli arrivi all’aeroporto.
Riproponiamo oggi la riflessione aggiungendo anche il fatto che sull’A91 si continua a correre all’impazzata grazie all’assenza dei controlli sulla velocità.
Lo stesso dicasi del GRA, dove è praticamente impossibile subire o assistere a qualsiasi tipo di controllo. Non c’è da stupirsi quindi del caso di poche settimane fa, con un ragazzo schiantatosi a 280 km/h mentre era alla guida di un’auto sportiva.
Chiunque conosca il Raccordo sa quanto sia possibile per chiunque percorrerlo a velocità anche folli senza rischiare di essere né multati, né fermati.
Quando il progetto “Smart Road” fu presentato dall’ANAS, nel 2018, i primi due dei quattro obiettivi principali erano:
1. Controllo del traffico attraverso la rilevazione e previsione del traffico, le prescrizioni sulla circolazione, la gestione della segnaletica dinamica.
2. Innalzamento della sicurezza stradale attraverso l’informazione agli utenti, la prevenzione dei comportamenti scorretti, la sicurezza preventiva cooperativa.
A distanza di anni, qualcuno ha notizia dei controlli delle prescrizioni sulla circolazione? Oppure azioni sulla prevenzione dei comportamenti scorretti?
Perché a Roma non si riescono a sfruttare le nuove tecnologie anche quando esse ce le ritroviamo quasi per caso grazie a qualche finanziamento europeo?
Possibile che, ad esempio, nonostante l’eclatante incidente di qualche settimana fa non sia cambiato nulla sul GRA?
Non potrebbe l’amministrazione capitolina sollecitare ANAS affinché vengano messe a disposizione delle forze dell’ordine eventuali funzionalità di controllo già rese disponibili dalle Smart road?
Oltre a ciò, pur sapendo che la competenza di queste strade è delle forze di polizia nazionali, cosa aspetta il sindaco Gualtieri a chiedere a Questore e Prefetto di istituire controlli efficaci?
E in ogni caso, perché non metterci qualche pattuglia della Polizia Locale sul GRA (pur con tutti i ben noti limiti della loro azione)?
Sulla sicurezza stradale a Roma siamo ancora all’anno zero, nonostante anche l’attuale amministrazione abbia fatto la sua passerella col delegato ONU Jean Todt.
Gualtieri evidentemente non ha idea della gravità della situazione e noi continuiamo a ritrovarci tra i pochissimi che provano regolarmente a squadernarla. Pur inascoltati, continueremo a farlo.
Una risposta
Sarebbe anche il caso di dare seguito alle proposte della consulta cittadina per la mobilità.
Le proposte ci sono (più di un centinaio) ma giacciono da qualche parte. Trovarle è anche un po’ complicato nei siti dell’amministrazione. Dagli interventi di moderazione del traffico, al rispetto dell’utenza più debole della strada alle isole ambientali e zone 30.
Forse la stessa consulta è poco incisiva nell’interfacciarsi con l’amministrazione che probabilmente non ha entusiasmo nell’ ascoltare.
Grazie a Diario Romano
https://romamobilita.it/it/piani-progetti/sicurezza-stradale/consulta