In una lettera al Corriere della Sera, l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha parlato di probabile riapertura del tram 8 il prossimo 29 settembre. Poiché mancano pochi giorni abbiamo percorso la tratta da Casaletto a largo Argentina per valutare lo stato dei lavori iniziati a luglio del 2022.
L’intera viale Trastevere è terminata, l’asfalto è stato correttamente posato con binari nuovi e un gradevole aspetto estetico. La situazione sembra più critica sulla Circonvallazione Gianicolense, soprattutto all’altezza di via Ramazzini. Qui per circa 400 metri mancano totalmente le infrastrutture e il cantiere appare molto indietro.
Pur lavorando alacremente giorno e notte, sembra difficile che in otto giorni si riesca a completare questa porzione di binari ma ad ogni modo non è rilevante. Pure se la linea tornerà in funzione a metà ottobre non cambierà molto, soprattutto dopo aver atteso 15 mesi. Ciò che conta è una ritrovata efficienza e funzionalità dell’8 dopo che in questi ultimi anni era diventato un mezzo lentissimo e inaffidabile.
Le condizioni critiche del selciato e dei binari provocavano così tante vibrazioni che i passeggeri si sentivano sulle montagne russe (potremmo ironizzare definendolo l’otto volante) e i convogli erano completamente scardinati a causa delle rotaie sollevate in più punti. In pratica i tram venivano riparati e dopo poche settimane ripresentavano gli stessi guasti perché percorrere una strada ferrata ridotta in quel modo causava il cedimento delle ruote.
L’intera linea è stata rifatta tranne su Ponte Garibaldi dove sono rimaste le rotaie precedenti. Qui si notano sollevamenti del ferro, parti in gomma mancanti e diversi punti in cui i binari non corrono più paralleli. Sebbene sia un tratto relativamente breve sarà sufficiente a provocare nuovi guasti alle vetture?
La risposta va fornita dai tecnici ma sicuramente aver trascurato una parte del percorso potrebbe alla lunga provocare guasti e richiedere nuove interruzioni della linea per procedere alla sostituzione dei binari su Ponte Garibaldi. Il problema del tram sta tutto qui, nella sua totale assenza di elasticità. Se tutto non è in regola dal punto di vista tecnico, se il percorso non è sgombero, se qualche maleducato parcheggia male, la linea si ferma.
Ne sanno qualcosa gli utenti dell’8 che prima dei lavori erano costretti a lunghe attese alle fermate e – quando finalmente il tram passava – procedeva ad un passo così lento e con tempi così prolungati per ogni operazione che veniva voglia di andare a piedi. Solo per aprire e chiudere le porte spesso trascorrevano lunghi minuti, senza apparente motivo. Per chi vive in modo frenetico come tutti noi abitanti delle grandi città, un mezzo di trasporto pubblico così è solo fonte di stress.
Tutto sarà risolto? La linea tornerà a camminare a una velocità decente e le attese alle fermate saranno contenute? Lo vedremo tra poche settimane ma questo potrebbe costituire in qualche modo un test sulla capacità di Roma di gestire correttamente i tram. In questi mesi il Messaggero (seguito poi da altre testate) ha avviato una campagna per bloccare la costruzione della cosiddetta TVA, la linea tramviaria che dovrebbe collegare Termini col Vaticano e poi proseguire verso l’Aurelio/Gregorio VII. Il quotidiano è stato molto criticato e la gran parte dei commentatori resta convinta della bontà di una linea così centrale. Forse ne parleremo anche noi nei prossimi mesi ma per ora ciò che preme a diarioromano è mettersi nell’ottica del pendolare, di chi quel mezzo lo prende tutti i giorni e con quel mezzo fa i conti se ritarda, se arriva puntuale, se è veloce o se è lumaca. I dibattiti accademici sulla bontà del trasporto di superficie su ferro lasciano il tempo che trovano se non si mettono in relazione con la vita vissuta. La realtà fino ad oggi ci ha mostrato un 8 che per anni è stato lento all’inverosimile. Un 2 che è più fermo che in movimento. Un 3 e un 19 che si bloccano un giorno sì e l’altro pure. Questo vive la gente tutte le settimane sui tram romani e c’è poco da dissertare sul futuro sostenibile se poi chi deve spostarsi non riesce a farlo.
Aprire un dibattito e fermarsi a riflettere è legittimo. Sebbene il tram non vada demonizzato come sta facendo qualcuno, non si può neanche ritenere sia il miglior mezzo di trasporto per una grande capitale. Occorre un atteggiamento laico e ragionevole e non appena l’8 tornerà in funzione potremo capire se Atac è nelle condizioni di gestire con efficienza una linea che sarà quasi del tutto nuova. I problemi sollevati dal quotidiano quali lo stridio provocato dalle ruote, la pericolosità dei binari per i motociclisti, la difficoltà di attraversamento per i pedoni, la riduzione degli affari dei commercianti sono da tenere in considerazione ma vengono sempre dopo l’unica vera domanda che ci si deve porre quando si fa una scelta così determinante: questo mezzo di trasporto sarà in grado di far fronte alle esigenze di mobilità di pendolari e turisti? La risposta oggi la possono dare solo gli utenti.
3 risposte
I tra sono una soluzione al traffico e all’inquinamento.
Andavano incentivati, ammodernati ma non eliminati.
Perche’ guerra ai tram?
Finalmente un articolo onesto ed equilibrato. Da residente è tutto vero: rifacimento linea 8 parziale (manca anche per esempio il tratto di curve verso via Induno); fate funzionare bene le vecchie linee e poi fatene di nuove; le vetture sono troppo pesanti; i lavori fatti sulla linea 8 non hanno risolto problema rumori e vibrazioni.
Noi cittadini che abitiamo sulla Gianicolense sappiamo bene che cosa significa il fortissimo rumore del tram 8.
Nonostante le lotte dei cittadini negli anni passati soprattutto di 10 anni fa che hanno portato al risultato di far mettere le pompe per l’erogazione dell’acqua sulle rotaie la situazione dopo la ripartenza del primo ottobre è ritornata esattamente quella di 10 anni fa all’incirca.
Le pompette dell’acqua funzionano malissimo , nel tratto della grossa curva tra Ponte Bianco e St. Trastevere, bagnando soltanto un 10% delle rotaie tutto perchè l’Atac non fa la manutenzione dimostrando una superficialità una sciatteria e
un menefreghismo incredibile.
Ad oggi da 10 giorni dalla ripartenza del tram nessun intervento dell’Atac. faccio presente che il venerdi sera e il sabato sera l’8 è in circolazione fino alle 3 del mattino. Ma non potrebbero come nel resto della settimana mettere gli autobus notturni? No perché i cittadini devono soffrire anche quando ci sono soluzioni alternative.
Mi immagino i poveri cittadini o lavoratori che dovranno sopportare gli stridii acutissimi e le vibrazioni dei nuovi tram previsti ( forse non hanno capito quello che gli succederà).
Non so se esiste una lobby di sinistra dei tram come dice il Messaggero ma certo non prendere in considerazione i filobus non è che fa pensare bene che tra l’altro non fanno rumore e costano molto meno soprattutto per la manutenzione di tutto il sistema per far girare i tram( rotaie ecc ecc)