A poco più di un mese dall’anniversario del primo anno di diarioromano, mi vedo costretto ad interrompere la collaborazione con il blog.
Lo scorso lunedì sono stati infatti pubblicati i profili dei circa duecento candidati alle liste del Movimento 5 Stelle ed il mio è il primo della lista del Municipio I.
Chiarisco che non sono stato mai un attivista del Movimento 5 Stelle e solo quando esso ha aperto alla possibilità di accettare contributi esterni per le elezioni a Roma ho pensato di mettere a disposizione la mia esperienza e passione.
Personalmente contavo di aspettare che venissero definite le liste finali del M5S per sospendere la mia collaborazione con diarioromano, con l’aspettativa che la cosa rimanesse all’interno della struttura fino ad allora. Invece si è fatta, legittimamente e comprensibilmente, la scelta di pubblicare subito tutto, anche se i votanti sono solo interni al movimento, e quindi è corretto che io separi fin da subito il tentativo di entrare nelle istituzioni dai miei contributi su queste pagine.
Peraltro proprio ieri si è tenuta la prima votazione, quella che ha individuato i candidati all’Assemblea Capitolina ed i sei (dovevano essere dieci ma quattro hanno rinunciato) tra cui verrà eletto il candidato sindaco ed il mio nominativo non è tra costoro (com’era prevedibile). Ma fino a che non verranno ufficializzate tutte le candidature la mia posizione è oggettivamente compromessa.
Non che non mi ritenga in grado di mantenere un atteggiamento obiettivo nei miei scritti, nonostante la decisione di mettere la mia esperienza a disposizione del M5S; ma con gli altri animatori di diarioromano ci siamo dati la regola di evitare anche solo il sospetto che questa piattaforma possa essere influenzata da qualche forza politica.
Prima però di prendere commiato da queste pagine mi permetto di togliermi un ultimo sassolino dalle scarpe, entratovi proprio in occasione della pubblicazione delle liste M5S.
Tutte le testate cittadine hanno dedicato un buono spazio alla notizia della scelta dei candidati, con Il Messaggero che vi ha fatto anche un pezzo di colore mettendo un po’ alla berlina un metodo tanto inusuale di selezionare i candidati. Fin qui nulla quaestio, libero infatti il giornalista di dare il taglio che vuole all’articolo. Quello che però chi scrive ha trovato sgradevole, oltre che scorretto, è l’accenno che l’estensore dell’articolo ha fatto al sottoscritto, sbagliando a riportarne il cognome (Tomasso invece che Tomassi) ma soprattutto mettendo tra virgolette una sequenza di parole non rintracciabile da nessuna parte nel mio profilo.
Le parole “cittadino romano pressoché inconsapevole, sposato ma in via di separazione” sono infatti una costruzione arbitraria di chi ha scritto l’articolo che quindi mai avrebbe dovuto essere messa tra virgolette. Ma evidentemente costui aveva bisogno di un po’ di colore ed ha pensato bene di crearlo artificialmente cercando di mettere un po’ in ridicolo il primo che capitava.
Nulla di grave, per carità, che tanto questi pezzi vivono lo spazio di una mezza giornata. E non mi sfugge il quasi nulla che il sottoscritto rappresenta nel panorama cittadino. Ma non si può non rilevare come questo sia l’ennesimo caso di brutta stampa locale che non conosce neanche le regole base del mestiere (tipo che tra virgolette si mettono solo citazioni fedeli).
Le candidature M5S sono un tentativo, volendo anche un po’ dilettantesco, di rivoluzionare la classe politica locale. Quello però di cui Roma ha anche bisogno è una stampa locale di qualità, schiena dritta e professionalità. Ai direttori delle grandi testate, Il Messaggero in primis, l’onere di cominciare una tale ciclopica opera.
Con l’auspicio che queste pagine divengano sempre più una sede di discussione e proposta cittadine di qualità e contenuti, me ne accommiato per mantenerle autorevoli.
2 risposte
Roma avrebbe bisogno di persone oneste e corrette come Lei. Peccato davvero.
Sul fatto che gli articoli dovrebbero essere un pò più oggettivi e meno personalizzati come darti torto.
In bocca al lupo.