L’abbiamo già scritto in occasione delle primarie che si sono tenute ad aprile, quando è stato individuato il candidato del centrosinistra per la presidenza del Municipio III: noi sosteniamo e ci schieriamo per Giovanni Caudo, a maggior ragione ora che il prof. Caudo è arrivato al ballottaggio dove dovrà vedersela con lo sfidante di centrodestra Francesco Maria Bova.
Il ballottaggio si terrà domenica prossima, 24 giugno, dalle 7 alle 23. Al primo turno l’affluenza fu alquanto bassa, intorno al 26%, ed i primi due candidati si attestarono al 42%, Caudo, e al 34% Bova. Ricordiamo che la candidata Capoccioni, che il M5S si ostinò a presentare nonostante un mandato incolore come presidente del Municipio terminato con la sfiducia della propria maggioranza, si fermò al di sotto del 20%.
Del candidato di centrodestra, un ex vicequestore scelto sul filo di lana dalla Lega, non possiamo dire nulla, non essendo riusciti a rintracciare nulla in rete del suo pensiero o di un suo eventuale programma per il Municipio III. Non sappiamo, ad esempio, cosa pensi il candidato Bova della scelta tra il prolungamento della metro B1 da Jonio a Bufalotta e la minimetro a fune proposta dall’amministrazione M5S.
Di Caudo invece si sa moltissimo. Anzitutto ci sono i fatti che lo hanno visto protagonista nella stagione del Sindaco Marino quando, da assessore all’urbanistica, ha dato un impulso straordinario a molti grandi progetti cittadini, il nuovo stadio della Roma, gli ex mercati generali e la ex Fiera di Roma su tutti.
Caudo inoltre non si è limitato a presentare la propria candidatura contando sugli apparati dei partiti per essere eletto, bensì ha elaborato un suo programma fatto di cinque priorità a loro volta spiegate per punti. E tra la priorità “Muoversi – con meno fatica e più sicurezza” si può vedere come Caudo voglia il prolungamento della metro B1 e non il ridicolo sistema a fune della Meleo.
Noi non vediamo come il prof. Caudo non possa trionfare al ballottaggio di domenica, stante la differenza abissale in termini di visione, impegno civico e capacità di comprendere e gestire le complessità che ha dimostrato nei confronti del pur dignitoso candidato di centrodestra. E commetterebbero un errore madornale gli elettori del Municipio III se non volessero approfittare dell’opportunità di avere un gigante come Caudo a gestire il loro territorio.
L’ultima, ma solo in ordine di tempo, dimostrazione dello spessore di Caudo è collegata alle recenti vicende dello stadio della Roma, quelle che stanno mettendo in luce un sistema di sottogoverno interessato più a fare gli interessi di qualche singolo che quelli della collettività. Ebbene a giugno dello scorso anno, quando l’Assemblea Capitolina stava per essere chiamata a confermare la dichiarazione di pubblico interesse sul nuovo progetto, Caudo inviò un messaggio al presidente dell’Assemblea, Marcello De Vito, richiamando la sua attenzione sugli esiti reali che la votazione sul progetto avrebbe avuto. Riportiamo di seguito una delle considerazioni finali della lettera:
“A volte, soprattutto in materie complesse come l’urbanistica, l’evidenza non sempre rende giustizia dei veri interessi che si stanno perseguendo, ed è esattamente quello quello che sta accadendo in questo caso: la riduzione di cubature si sta rivelando un vero affare per il proponente e un danno concreto e reale sotto molti aspetti, patrimoniale, qualitativo e di funzionamento, per Roma Capitale oltre che probabile fonte di debito e sicura fonte di disagi e disservizi a carico di tutti i cittadini, tifosi e non.”
Lette a distanza di un anno queste parole, con tutto quello che sta emergendo su come realmente si sia svolto il processo di revisione del progetto “stadio della Roma”, si può dire che Caudo avesse colto perfettamente la sostanza di quello che stava accadendo e con la professionalità ed il gardo che lo contraddistinguono l’aveva messa a disposizione di coloro che dovevano prendere la decisione finale, ossia i consiglieri capitolini. Peccato che la maggioranza in Assemblea Capitolina anche in quell’occasione si sia dimostrata una falange macedone capace solo di eseguire ordini dall’alto senza farsi attraversare dal dubbio di dover fare gli interessi dei cittadini e non del costruttore di turno.
Tornando all’analisi fatta da Caudo, finalmente a Roma troviamo qualcuno che non prova a semplificare l’esistente, cercando di ridurlo al poco che è in grado di compredere, bensì riconosce la complessità dei problemi ed è in grado di gestirla utilizzando le proprie capacità ma anche tutte le risorse di valore che la città pur presenta.
Fatevi un favore, elettori del Municipio III: domenica andate a votare per il candidato Caudo e così facendo darete al vostro territorio una reale possibilità di riscatto dopo il buio pesto che il M5S è riuscito a portare in neanche 2 anni di non-governo.
E fatelo anche a noi questo favore, visto che Caudo potrebbe rappresentare la speranza giusta per l’intera città.
2 risposte
Più che un commento la mia è una domanda/riflessione. Se non sbaglio non vedo nulla, né nel programma né in altre occasioni quali interviste, messaggi, ecc., in merito alla sicurezza. Vanno bene tutti i punti trattati ma, poiché la gente è stufa (giustamente aggiungo io) della quasi totale mancanza di sicurezza, penso che questo tema sia alla base di qualsiasi programma altrimenti, se le persone si vedono costrette a subire tutti i tipi di microcriminalità quali spaccio di droga (ovunque), prostituzione (vedi prati fiscali), libera circolazione e, soprattutto libera “azione” di zingari che rimangono impuniti malgrado tutti i furti (oltre a quanto detto sopra) perpetrati ai nostri danni, altrimenti dicevo se la gente poi vota lega non ci dobbiamo meravigliare e, sinceramente, vorrei evitarlo. Dobbiamo incidere anche su quello che sono i grossi mal di pancia delle persone e quello della mancanza di sicurezza è uno dei più forti.
Saluti
Riflessione non oziosa.
Che il tema della sicurezza debba essere alla base di un programma di governo, soprattutto trattandosi di Municipio dove le competenze in merito sono assai ristrette, è forse un filino esagerato, ma probabilmente non dedicargli una giusta attenzione rischia di spingere gli elettori verso chi è maestro nei proclami ma scarso di soluzioni pratiche.