Il caso simbolo è quello del Twiga, il bagno in Versilia che fa pagare fino a mille euro al giorno per due letti, un tavolo centrale, 4 sdraio, musica e tv. Anche questo stabilimento, come tutti gli altri in Italia, versa allo Stato una tassa di concessione irrisoria.
Il rapporto Spiagge 2020 di Legambiente ha calcolato che i 10.812 balneari del nostro Paese versano 100 milioni l’anno di tassa di concessione, significa una media di 9.200 euro ciascuno. Sempre secondo Legambiente, il fatturato del settore è di 100 miliardi, vuol dire che l’incasso medio è di 920 mila euro.
In pratica stiamo regalando le nostre coste ai privati che le sfruttano e ne traggono profitti, senza dare niente in cambio. Di fronte una sperequazione del genere, il governo dovrebbe agire per mandare a gara le concessioni e ricavare cifre ben più alte a vantaggio della collettività. E invece fa tutto il contrario!
Già con la legge di bilancio 2019, il governo Conte (allora sostenuto da Lega e 5Stelle) aveva prorogato senza gara tutti i lidi italiani fino al 2033. Quest’anno, alla chetichella, sfruttando l’emergenza Covid, la maggioranza Pd-5Stelle ha approvato in commissione Bilancio un emendamento della forzista Deborah Bergamini per confermare la proroga ed evitare i ricorsi che erano stati presentati.
L’occasione è stata il Decreto Rilancio, emanato dal governo per spingere la ripresa post-epidemia, che di fatto è diventato un Mille Proroghe dove dentro è finito di tutto, compresa roba che nulla ha a che vedere con la crisi provocata dal virus.
Senza entrare nel dettaglio tecnico delle norme, le cose sono andate così: il primo governo Conte aveva regalato le coste italiane ai balneari per altri 15 anni. Poiché quella proroga è illegittima perché contraria alla direttiva Bolkestein e poiché contro di essa sono partiti ricorsi a raffica, lo scorso 7 luglio la commissione Bilancio, ha approvato in maniera bipartisan, una sorta di ulteriore conferma.
Un gesto sconsiderato che espone l’Italia ad una multa da parte dell’Unione Europea di ben 1,5 miliardi di euro, tanto che la Ragioneria dello Stato ha espresso parere fortemente contrario. Ma dei conti pubblici pare non interessi nulla a nessuno. L’importante è confermare nel loro privilegio i 10 mila balneari italiani che, non si capisce per quale motivo, non debbono essere sottoposti a gara pubblica come tutti gli altri che godono uno spazio della collettività.
Tanto più che in Italia questi signori detengono un monopolio illegale di alcuni tratti costieri dove la spiaggia libera, pur prevista dalle norme, è sparita.
A Forte dei Marmi, spiegano a Legambiente, su 4,7 km di costa si contano 125 stabilimenti che hanno occupato ben il 93,7% dello spazio. In Liguria e in Romagna la media è del 70%, mentre in Campania il 67,7.
Roma non fa eccezione, anzi ad Ostia la situazione è ancora più grave a causa del famoso Lungo Muro che, unico caso al mondo, impedisce la vista del mare e l’accesso alle spiagge. Le promesse della giunta Raggi di abbattimento del muro e dell’apertura di varchi sono durate pochi mesi. Quest’anno la situazione è paradossalmente ancora più drammatica.
Lo denuncia il Comitato Mare per Tutti che con lo slogan “Privati del Mare” sta conducendo una battaglia per il libero accesso ad Ostia. Proprio a causa del Covid, sono molte di più le famiglie romane che sono rimaste in città e il litorale è per loro l’unico sfogo. Con il pretesto del distanziamento sociale e della mancanza di uomini per il controllo, a giugno il Campidoglio aveva chiuso perfino quei pochi varchi ancora liberi. Col risultato di escludere dal mare tutti coloro che non possono o vogliono pagare il biglietto.
4 risposte
Se le concessioni balneari fossero state per la maggioranza di proprietà dei Benetton?….
Bravissimo Paolo, mi sarebbe dovuto venire in mente per un titolo divertente!
Gli “Honesti” al governo…….
Il canone demaniale dovrebbe essere una percentuale dei ricavi……
Esatto, il canone demaniale in base ai ricavi (almeno il 40% allo stato)
Senza calcolare che questi incassi sono stagionali, compresi i loro collaboratori, tutto l’autunno e l’inverno vanno a farsi le loro vacanze milionarie. Queste concessioni è roba sporca, c’è una complicità della politica e malaffare