Talpa in Tribunale: l’assessore Lucarelli deve riferire in assemblea capitolina

E' calato il silenzio sul caso di Camilla Marianera ma la giunta Gualtieri deve garantire trasparenza nella scelta dei propri collaboratori. Come fu richiesto a Raggi e Marino
Camilla Marianera

 

In genere non ci occupiamo di cronaca o di giudiziaria, ma un caso – che sta scuotendo il colle capitolino e che si intreccia fortemente con la politica – non può passare inosservato. La vicenda della consulente dell’assessore Lucarelli, Camilla Marianera, si fa ogni giorno più intricata.

La praticante avvocato Marianera è stata arrestata il 14 febbraio con l’accusa di corruzione per aver reperito informazioni riservate all’interno del Tribunale di Roma e averle divulgate alla malavita. La donna aveva rapporti con ultras delle curve calcistiche, pregiudicati e soprattutto con Luca Giampà, marito di Mafalda Casamonica. Il legame tra lei ed esponenti della criminalità derivava dal suo fidanzato, Jacopo De Vivo, figlio di un ultras romanista e vicino a Giampà.

Il caso di cronaca si fermerebbe qui se non fosse che a dicembre, l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Roma, Monica Lucarelli – che ha la delicata delega alla sicurezza – ha assunto la Marianera nei suoi uffici con una motivazione assai poco credibile. Come si legge nell’estratto della delibera n.410 del 15 dicembre 2022, la praticante viene scelta proprio per supportare l’assessorato nelle politiche della sicurezza. “Tale ruolo è assolutamente in linea con il percorso professionale svolto dalla dottoressa Camilla Marianera alla luce delle esperienze svolte, nonché delle competenze dalla medesima acquisite, giuste risultanze curriculari“.

 

 

E’ scontato che l’assessore non fosse a conoscenza dell’attività illecita svolta dalla sua collaboratrice ma quello che risulta meno credibile è il tentativo della Lucarelli di minimizzare il ruolo svolto in assessorato dalla Marianera. Il 24 febbraio ha dichiarato all’Ansa di averla inviata una sola volta in un’unica riunione relativa all’organizzazione dei funerali del Papa emerito Ratzinger. Il quotidiano Il Foglio, invece, ha scoperto che il 27 gennaio Marianera era in Prefettura al posto dell’assessore a discutere di occupazioni abusive di immobili (in particolare di edifici occupati in viale del Policlinico, via Calpurnio Bibulo e via Roccagiovine).

Secondo RomaToday, in quella riunione si parlò anche di ben 100 alloggi non custoditi di proprietà del Ministero dell’Interno che sarebbero stati assegnati nei mesi successivi. Un dato molto delicato perché gli appartamenti potrebbero essere preda degli occupanti.
Insomma il ruolo della dottoressa non era affatto secondario come voleva far credere la Lucarelli.

L’ass. Monica Lucarelli

 

Il tema diventa politico. Se infatti un tale episodio di infiltrazione criminale fosse avvenuto in una giunta diversa da questa (che gode di una stampa molto compiacente e dell’appoggio di tutte le organizzazioni sindacali e sociali), oggi avremmo l’argomento sempre in prima pagina e le piazze solcate da indignati manifestanti.

Invece la vicenda è salita alla ribalta della cronaca per qualche giorno e adesso si è spenta come avviene ogni qual volta non si vuole troppo sottolineare uno scivolone.

Assumere in un dipartimento delicato una persona così vicina alla famiglia Casamonica e all’ambiente degli ultras violenti non può trascorrere come una leggerezza e finire lì. Sarebbe indispensabile un passaggio in aula Giulio Cesare dell’assessore Lucarelli per spiegare le ragioni che l’hanno portata a scegliere la dottoressa Marianera e non un altro impiegato e sarebbe opportuno che la delega alla sicurezza venisse rimessa nelle mani del Sindaco. Invece questa giunta sempre più si caratterizza per la sua scarsa apertura e per tenere una condotta omertosa nei confronti dei dossier più complessi. Ma quello che più fa riflettere è l’atteggiamento docile dei mezzi di informazione sulla vicenda. Se la stessa cosa fosse accaduta durante la sindacatura Raggi, Marino o Alemanno avremmo le aperture dei tg con la foto della bella procuratrice legale che presumibilmente si è lasciata corrompere. La giunta Gualtieri, invece, non va troppo disturbata.  Così facendo si lascia un’ombra inquietante sul metodo di scelta dei collaboratori e su possibili infiltrazioni in Campidoglio.

 

 

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