Taxi a Roma 3

 

Di taxi a Roma abbiamo parlato fin dagli inizi del nostro bloggino.

Abbiamo poi continuato ad occuparcene ogni volta che la cronaca ne ha dato spunto, sottolineando ogni volta i noti problemi che a Roma da sempre affliggono la componente “taxi” del servizio di trasporto pubblico.

Torniamo a parlarne dopo che per giorni i tassisti romani si sono astenuti ad oltranza dal lavoro senza alcuna considerazione delle norme sul diritto di sciopero.

L’incredibile comportamento del Sindaco Raggi lo abbiamo già stigmatizzato e non ci torniamo per carità di patria.

Riportiamo qui alcune dichiarazioni di Loreno Bittarelli, Presidente Uri-Unione Radiotaxi Italiani:

Siamo fermamente contrari all’emendamento inserito al Milleproroghe […]. Ma i 6 giorni consecutivi di fermo del servizio taxi sulle città di Roma e Milano producono danni enormi alla nostra categoria, che saranno difficilmente reparabili in breve tempo.
I nostri utenti stanno subendo profondi disagi e non si possono difendere i nostri diritti, calpestando quelli di chi ci da il mangiare tutti i giorni. Moltissimi di loro sono stati costretti ad utilizzare gli Ncc ed hanno scaricato Uber, che noi diciamo di voler combattere e ai quali invece stiamo girando tutti i nostri incassi.

 

Ebbene sì, signor Bittarelli, ha perfettamente ragione: con questo ennesimo atto di prepotenza i tassisti romani hanno confermato nella stragrande maggioranza dei cittadini romani un forte sentimento di ritrosia nei loro confronti. Questo vuol dire che ancor di più nel prossimo futuro i romani faranno di tutto per evitare di prendere il taxi, usando quando possibile uno dei car sharing disponibili, andando in aeroporto con l’NCC di fiducia e trovando Uber sempre più attrattivo.

L’altro giorno chi scrive era su un taxi a Madrid col tassista che chiedeva cosa stesse succedendo con i taxi a Roma. Venivo così a sapere che a Madrid vi sono circa 16.000 taxi, per una popolazione di circa 3.100.000 di abitanti. Sapendo che a Roma di taxi ve ne sono meno della metà di quelli di Madrid, con una popolazione di poco inferiore, non stupisce il perché a Roma ancora non esista un decente servizio taxi.

Noi sappiamo che alla base delle proteste dei tassisti vi sono anche delle valide ragioni, ma cercare di far valere i propri diritti calpestando quelli della stragrande maggioranza dei cittadini è inaccettabile e porta inevitabilmente ad inimicarseli tutti.

Se vi fosse un’amministrazione cittadina degna di questo nome la questione “taxi” a Roma la si potrebbe affrontare in maniera costruttiva e creativa, ad esempio riprendendo la geniale proposta dell’Istituto Leoni: raddoppiare il numero di licenze taxi a Roma assegnandone una aggiuntiva ad ogni titolare attuale (compensando così la svalutazione della licenza originaria).

Purtroppo dall’inconsistente assessore alla mobilità attuale non c’è da aspettarsi proprio nulla, così come di fronte ad un Sindaco che anziché assicurare il servizio pubblico si schiera platealmente a fianco di chi lo sta ostacolando non si può che trasecolare.

Tutto nella perfetta tradizione romana, purtroppo, ma che i tassisti non si stupiscano se non li può vedere più nessuno.

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2 risposte

  1. Esatto! le soluzioni compensative sarebbero facilmente percorribili. la verita’ e’ che i tassinari, essendo culturalmente retrogradi, guardano sempre con diffidenza ai cambiamenti, anche perche sanno di godere di privilegi unici, tipo quello di non pagare le tasse in base al reddito effettivo, essendo incredibilmente esentati dall-emettere ricevute fiscali…e per la loro paura sono disposti ad accettare una vitaccia degradante, fatta di 40 anni passati piu o meno a bestemmiare nel traffico piu disordinato del pianeta….quando potrebbero diventare imprenditori e far si che la parte piu faticosa del loro mestiere sia svolta dai giovani; ma appunto cio presupporrebbe il controllo, da parte dei proprietari, di quanto effettivamente incassato dall-addetto che guida, che per loro e’ appunto fumo negli occhi….manca pero’ un tassello all-analisi: non solo le licenze sono poche, ma ci sono delle regole medioevali (tipo che non possono girare in cerca di clienti, come in tutti i paesi del mondo, ma devono subito andare presso il parcheggio piu vicino, che il tassametro scatta da quando li chiami, ecc ecc) e dei turni che – caso unico a Roma! – vengono fatti rispettare in maniera ferrea, che fanno si che le vetture in circolazione siano sempre a malapena sufficienti al centro e di fatto del tutto assenti negli altri quartieri. perche il tassi, in testa loro, lo piglia solo che ce l-ha pagato dall-azienda o dal ministero, o chi, sfortunato, si trova nella rara situazione (a roma considerata del tutto emergenziale) di non poter usufruire della sua maghina privata…

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