Non se ne sentiva affatto la nostalgia. Anche perché le abbiamo viste e subìte troppo recentemente, durante i lunghi mesi della campagna elettorale del 2013. E ora dopo soli 3 anni queste carcasse arrugginite compaiono di nuovo nei giardini, nelle piazze, sui marciapiede.
Le plance elettorali sono un residuato di un tempo che fu, quando la comunicazione era veicolata solo attraverso i manifesti. Ma oggi, tutti gli studi confermano che ad incidere e a trasmettere i messaggi sono i social network, la radio, la tv, internet. Insomma le affissioni sono del tutto inutili per i candidati e sono rovinose per il decoro della città.
A Roma, che del peggio non si fa mancare nulla, si aggiunge la vetustà delle plance, completamente corrose dalla ruggine (ma non saranno pericolose in caso qualcuno ci si ferisca?), sbilenche su pali storti dal tempo e dall’eccessivo uso. E così gli operai che maldestramente le montano, sono costretti a fare buchi sempre più grandi nell’asfalto e a ficcarci dentro zeppi di legno sempre più vistosi.
Una devastazione estetica e fisica, perché la chiusura di quei buchi avverrà chissà quando e chissà come.
Ma il 2016 non doveva essere l’anno nel quale Roma si doveva mostrare con un look ripulito per dare ospitalità ai pellegrini del Giubileo? Cosa penseranno i turisti (almeno 4 o 5 milioni devono ancora arrivare entro dicembre) nel vedere questa roba sulle nostre strade?
Auguriamoci almeno che i candidati ne facciano buon uso, utilizzando solo i pannelli riservati al proprio partito, senza coprire quelli degli altri. Assieme ad altri siti e associazioni abbiamo lanciato la campagna #nonvotarechisporca per segnalare, tra l’altro, anche l’abuso degli spazi sulle plance elettorali. Purtroppo la speranza che le regole vengano rispettate è molto scarsa.
2 risposte
beh, intanto #NonVotareChiSporca
ma come caxxo si fa ad installare certe schifezze!!!
una città destinata ad essere stracciona … ce l’ha nel dna evidentemente 🙁