Ad agosto dello scorso anno avevamo pubblicato il contributo di un’amica del blog sullo stato di un’intera area nel quartiere San Lorenzo.
Ecco qualche estratto da quel pezzo:
“… nel quartiere San Lorenzo, tra la ferrovia e lo scalo è presente una enorme baraccopoli, fatta di lamiere, eternit, edifici pericolanti, abusivismo, degrado e discariche abusive.
Il tutto a 5 minuti dalla stazione termini.
Essendo nata in questo quartiere posso assicurare che sotto i miei occhi ho visto individui occupare giorno dopo giorno, indisturbati fette di questo enorme lotto, senza permessi, senza autorizzazioni. Le autorità a quanto pare si “disinteressano”.
Esempio eclatante è quello di via di Porta Labicana, in cui è stato eretto un muretto di cinta pericolante a difesa di un altro appezzamento di terra occupato da i soliti personaggi noti e temuti del quartiere. Nessuno gli ha detto nulla mentre alla luce del giorno tirava su un muretto con tanto di cazzuola, malta e mattoncini di risulta.”
Pubblicato il pezzo inviammo una segnalazione al Municipio II chiedendo di verificarne il contenuto ma non ricevemmo alcun riscontro.
A distanza di molti mesi siamo stati sollecitati di nuovo sull’argomento ed abbiamo voluto fare un salto in zona per vedere se c’erano cambiamenti. Abbiamo in particolare voluto verificare la situazione in via di Porta Labicana, dove parrebbe che l’appropriazione di suolo apparentemente pubblico sia più evidente e pericolosa.
Intanto vi abbiamo trovato un muretto di recinzione completamente pericolante, che da un momento all’altro crollerà per la spinta degli alberi in crescita. Pur nella nostra ignoranza tecnica, ci appare evidente come un manufatto in quelle condizioni vada messo in sicurezza, e nell’immediato recintato appositamente, per evitare che possa crollare su qualche malcapitato passante, magari bambino.
Vi abbiamo poi trovato l’altro muretto di recinzione, quello citato nella segnalazione e apparentemente del tutto abusivo, che appare ancora più pericoloso del precedente. Chi lo ha realizzato non ha infatti chiaramente alcuna cognizione delle più elementari regole delle costruzioni e deve essersi esercitato con materiali di risulta a lui del tutto sconosciuti.
Nella prima foto si vede come i blocchetti di cemento siano stati posizionati al verso contrario di quello previsto, non potendo quindi la poca malta utilizzata fare presa e risultando pericolanti alla prima spinta subita.
L’ultima foto mostra inoltre come vi siano dei blocchi di cemento, provenienti forse da qualche demolizione, che risultano semplicemente appoggiati sulla sommità di un muretto già di per sé tutt’altro che solido, con una “leccatina” di cemento che non potrà certo impedirne la caduta alla prima sollecitazione.
Sono queste opere che vanno immediatamente recintate e quanto prima rimosse, prima che vere e proprie trappole del genere finiscano sulla testa di qualcuno.
A prescindere dalla titolarità o meno del possesso dell’area, come sia possibile che nel pieno centro di Roma a qualcuno venga permesso di “giocare al muratore” non avendone la minima capacità e quindi realizzando opere pericolose per chiunque capiti da quelle parti, è cosa che sfugge alla nostra comprensione.
A seguito del nuovo sollecito ricevuto abbiamo scritto alla Presidente del Municipio II, Francesca Del Bello, la quale ci ha risposto di aver chiesto all’assessore ai Lavori Pubblici del Municipio di fare le verifiche del caso.
Tra un po’ proveremo a sentire l’assessore sulle eventuali risultanze delle verifiche effettuate.
Dobbiamo dire di aver apprezzato questa volta la prontezza nel rispondere della Presidente Del Bello e speriamo che ora si riesca fare un passo avanti in una storia che apparentemente si trascina da anni.