Si è aperta la decima edizione della Festa del Cinema che per l’occasione riacquista il vecchio nome a sottolinearne l’aspetto di condivisione popolare. L’evento nasce infatti per celebrare il rapporto tra pubblico e cinema, e per onorare la relazione creativa tra i grandi registi e la città eterna. Quest’edizione cade in un momento positivo per il settore cinematografico, che grazie alle misure di tutela e sviluppo messe in campo dal ministero dei Beni Culturali (confermate e potenziate nella legge di stabilità) ha visto l’aumento esponenziale delle produzioni italiane e straniere girate sul territorio romano. Sulla scia di questo entusiasmo, Roma Capitale e l’Istituto Luce hanno candidato Roma tra le città creative dell’Unesco per il cinema. Tra le motivazioni della candidatura leggiamo: “la promozione dell’identità, storia, esperienze, capacità professionali della città, per rivitalizzare la sua industria creativa e culturale”.
A sostegno del progetto di internazionalizzazione del cinema italiano, anche la nuova edizione del Mercato dell’Audiovisivo (MIA) che che da quest’anno si svolge in contemporanea con la Festa, all’interno dell’Hotel Boscolo Exedra di Piazza della Repubblica e, soprattutto, nel complesso monumentale delle Terme di Diocleziano.
Secondo il presidente Nicola Zingaretti – impegnato nel rilancio del settore audiovisivo con la Roma Lazio Film Commission – “questo appuntamento nasce da una scelta strategica ben precisa: quella di puntare sull’audiovisivo come un elemento identitario della nostra cultura, ma anche come un asset fondamentale della nostra economia, che produce ricchezza e lavoro”.
Di promozione dell’immagine unitaria dell’Italia parla il ministro dei beni culturali Dario Franceschini: “Adesso l’impegno è quello di continuare ad investire su questo comparto che consideriamo per lo sviluppo dell’industria creativa italiana e la valorizzazione dell’immagine del Paese nel mondo”.
E si ripresenta la vecchia domanda:
Roma è in grado di mostrare il suo lato migliore della città per promuovere la sua immagine a livello internazionale? Sfruttiamo al meglio le potenzialità del cineturismo, fenomeno in crescita che valorizza il territorio producendo ricchezza e posti di lavoro?
La risposta negativa può essere suffragata dal degrado delle location de “La Grande Bellezza” e di “007-Spectre”, che veicolerà l’immagine turistica di Roma come e più del Giubileo della Misericordia.
Con l’avvio della festa del cinema, siamo andati a verificare le condizioni delle aree interessate dal festival.
Iniziamo dalla sede principale, l’Auditorium Parco della Musica.
Ma vogliamo spostarci dai luoghi più istituzionali e battuti della festa, per concentrarci sulle aree limitrofe, porta d’accesso per turisti e addetti ai lavori, biglietto da visita per la città. Usando le parole dell’art director Sabina Leoni:
“Per alcuni gli scenari, gli studios e le location che offre Roma sono familiari. Per altri, la decima Festa del Cinema sarà l’opportunità per avvicinarsi alla Città Eterna e scoprirne il fascino con un’esperienza diretta e reale, senza il filtro dei ciak e delle macchine da presa.“
Vediamole senza filtro, dunque, le zone adiacenti all’Auditorium…
Erba alta e sterpaglie ricoprono i marciapiedi, decine di cartelloni pubblicitari dall’aspetto inguardabile, uno diverso dall’altro, deturpano il contesto.
I soliti nastri della polizia locale abbandonati da chissà quando.
Veduta d’insieme del Palazzetto dello Sport degli architetti Vitellozzi e Nervi, capolavoro tardo-razionalista oscurato dai cartelloni e deturpato dai graffiti!
Aiuole distrutte lungo Viale De Coubertin. Sullo sfondo, le case del Villaggio Olimpico progettate da Luigi Moretti e Adalberto Libera.
Sovrastate da decine di antenne televisive che continuano a proliferare nonostante l’approvazione di una delibera che mira ad eliminarle al posto dell’antenna centralizzata.
Tutte cose che forse pubblico, giornalisti e addetti ai lavori non noteranno, arroccati dentro l’Auditorium, al cui ingresso troneggiano un cartellone pubblicitario avvolto dal nastro giallo della “municipale” e un camion bar, tanto per ricordarci di stare a Roma.
Spostandoci al centro di Roma, troviamo le location d’eccezione del Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, fiore all’occhiello dell’iniziativa di rilancio del made in Italy.
Boscolo Hotel di Piazza della Repubblica: qui si tengono gli incontri tra gli operatori accreditati per la vendita di films e prodotti dell’audiovisivo.
All’ingresso dell’hotel a 5 stelle, una bancarella di souvenirs, trasferitasi qui dopo lo sgombero di piazza dei Cinquecento.
Un’altra bancarella sulle strisce pedonali, ad angolo col porticato e davanti alla nuova sede di Eataly. Cartellone orologio, di profilo, in mezzo alle strisce pedonali!
Questa mattina, si terrà nell’area archeologica delle Terme di Diocleziano la conferenza di presentazione delle nuove opportunità regionali dedicate al sostegno delle produzioni cinematografiche, all’internazionalizzazione e alla promozione del territorio.
Di fronte all’entrata torreggia il banchetto itinerante di cianfrusaglie, regolarmente autorizzato. Di sicuro, gli illustri invitati al convegno di stamane potranno fare visita al giardino-letamaio di fronte alle Terme di Diocleziano (e al Boscolo hotel) per ammirare le bellezze della Città Eterna tanto celebrate in questi giorni. Ecco la verità: una città che non regge il confronto con la sua cartolina irreale e patinata.
Sconvolge la mancanza di programmazione dell’Agenzia Regionale del Turismo e Direzione Generale turismo del Mibact, strutture che fanno capo al presidente Zingaretti e al ministro Franceschini. Fattivamente impegnati in un rilancio del turismo e dell’industria culturale che mai avverrà senza un progetto di cura e abbellimento estetico di Roma, dal centro alle zone più periferiche, concordato assieme al governo e agli enti locali.