Nessuno mette in dubbio che fosse necessario rifare l’asfalto dei Lungotevere romani, pieni di buche e avvallamenti. Ma l’importante investimento messo in campo per il Giubileo avrebbe potuto prevedere opere collaterali altrettanto rilevanti che in qualche modo avrebbero lasciato un segno. Parliamo di piste ciclabili, corsie preferenziali e modifica dell’ampiezza delle carreggiate.
Il Campidoglio ha stanziato 13 milioni di euro per risistemare Lungotevere Sangallo, Fiorentini, Altoviti, Augusta, Pierleoni, Tebaldi, Aventino, Testaccio, Maresciallo Diaz, Armi, Mellini, Michelangelo, Prati, Gianicolense, Farnesina, Sanzio e Ripa. I cantieri dovrebbero aprire entro settembre e concludersi a ridosso dell’apertura della Porta Santa prevista per l’8 dicembre. Già si capisce che il tempo a disposizione è molto poco ed essersi ridotti all’ultimo momento non permette grandi progetti.
Ma è anche vero che un lavoro così radicale si fa ogni 10 anni, per cui non sfruttare questa occasione significa rimandare a chissà quando una serie di opere necessarie.
Chiunque può osservare che i Lungotevere hanno una conformazione molto diversa tra loro: alcuni tratti sono larghissimi e permettono, oltre la sosta laterale, molte corsie di marcia. Altri tratti sono stretti. Questa difformità è a volte la causa di imbottigliamenti: le auto che procedono su più file ad un certo punto si trovano ad immettersi in un tratto che si restringe. Per cui rendere i lungotevere più omogenei in larghezza delle carreggiate renderebbe più fluido il traffico e permetterebbe di creare opere rilevanti nello spazio guadagnato. Cosa si potrebbe realizzare in questa differenza di spazio?
In primo luogo una pista ciclabile: ne avevamo parlato tempo fa e – sebbene il tempo sia scarso – si sarebbe potuto realizzarne almeno un tratto per sperimentare l’efficacia. Si tratta di una cosiddetta “ciclabile leggera” che si ottiene spostando la sosta delle auto di qualche metro e lasciando uno spazio dedicato alle bici tra il marciapiede e le vetture.
In secondo luogo una serie di corsie preferenziali dove dirottare alcune linee di bus già esistenti e dove inviarne una nuova, espressa, che permetta un rapido collegamento tra i quartieri che insistono sui lungotevere.
In altri tratti si sarebbero potuti allargare i marciapiedi per agevolare il passeggio e creare nuovi luoghi di attrazione pedonali.
Una pianificazione migliore avrebbe permesso con le stesse somme di denaro o forse con pochi soldi in più di lasciare un segno in città. Sebbene questa volta l’asfalto verrà steso con tecniche “europee” e non romane e dunque dovrebbe resistere almeno 8 anni (parola del Sindaco e dell’assessore Pucci), dispiace perdere un’occasione speciale e uno stanziamento di fondi straordinario.