PORTA-A-PORTA A ROMA La raccolta differenziata porta-a-porta a Roma è stata introdotta anni fa per la prima volta in centro storico. Da lì è stata poi estesa ad altri quadranti della città, benché con sistemi spesso differenziati (che probabilmente hanno contribuito a creare non poca confusione).
Anche in centro storico l’AMA ha proceduto in maniera “variegata”. La primissima porta-a-porta si ebbe in Trastevere, con i cittadini chiamati a conferire i rifiuti sulla strada, davanti a portoni e negozi; tale metodo si è mantenuto negli anni così come i problemi che ha fin dall’inizio mostrato, ossia la presenza per ore in strada di cumuli di rifiuti che attendono di essere raccolti dagli addetti AMA. Alcune associazioni negli anni hanno fatto tentativi di modificare un tale modello, ma nonostante la disponibilità a parole dell’AMA non si è mai riusciti a concretizzare la cosa.
MODELLO DUALE Il secondo modello di porta-a-porta nel centro storico, chiamato “duale”, fu introdotto qualche anno fa nella cosiddetta “ansa barocca”, area che va grosso modo da piazza del Popolo alla Bocca della Verità. Il modello “duale” prevede quattro frazioni di rifiuti, carta, organico, multimateriale (vetro, plastica e metallo) ed indifferenziato, due delle quali vengono raccolte a giorni alterni dagli addetti AMA nei portoni (organico ed indifferenziato), mentre le altre due devono essere conferite dagli utenti alle postazioni mobili dell’AMA, i cosiddetti “squaletti”, che dovrebbero stazionare in orari e luoghi precisi. All’introduzione di questo modello vi furono molte resistenze da parte degli utenti, che da un giorno all’altro si videro costretti a mantenere rifiuti in casa e nei portoni oltre che a doverne consegnare una parte alle postazioni mobili dell’AMA; ma l’assenza di alternative ed un pugno abbastanza duro dell’AMA (al tempo fioccarono non poche sanzioni) riuscirono a convincere anche i più riottosi ed il modello cominciò a funzionare discretamente. La maggiore criticità si dimostrò essere fin dall’inizio la capacità dell’AMA di assicurare la presenza degli “squaletti” nelle postazioni previste, cosa che però, a parte qualche eccezione, essenzialmente riuscì.
Negli anni questo modello ha però cominciato a mostrare la corda, forse a causa del costo eccessivo per assicurare la copertura prevista (non è da escludere che le precedenti gestioni AMA pensassero di avere risorse infinite, sia per assumere chicchessia sia per attuare progetti faraonici), per cui si è arrivati alla situazione odierna dove gli “squaletti” non si presentano neanche più alle postazioni previste ma girano continuamente per raccattare i rifiuti dovunque essi siano!?! In pratica gli utenti, non avendo più a disposizione le postazioni mobili, si limitano a lasciare i loro rifiuti all’angolo della strada al mattino, un po’ ovunque, con i mezzi dell’AMA che ogni tanto passano e li raccolgono. Chiaramente in questo modo non c’è alcuna possibilità di controllare che i rifiuti siano stati correttamente differenziati, compito questo che spettava agli addetti agli “squaletti”, per cui praticamente si è tornati ad un conferimento indifferenziato dei rifiuti!?! Inoltre questa situazione non consente più all’AMA di sanzionare eventuali comportamenti scorretti, giacché è l’azienda stessa che obbliga gli utenti a violare la legge conferendo i rifiuti su strada. Di seguito alcune immagini della situazione attuale.
PROCLAMI E REALTÀ Si capirà che se l’ammnistrazione comunale sbandiera un 43% di raccolta differenziata a livello cittadino includendo anche quanto sta accadendo in centro storico, si ha più di un dubbio sulla reale valenza del dato.
Questo stato di cose è stato segnalato più volte sia all’assessore all’ambiente del Municipio I, che sostanzialmente sta ripetendo da mesi che si sta lavorando ad un nuovo modello di raccolta, sia all’assessore Estella Marino, che invece non ha ritenuto di rispondere alle segnalazioni.
Leggiamo ora della delibera di Giunta Capitolina (n.99 del 27/03/2015) che approva il Piano di sviluppo della raccolta differenziata per il 2015 nei Municipi I, II, V, VII e XV, in cui viene stabilito un nuovo modello di raccolta sia porta-a-porta che stradale basato su 5 frazioni.
Ci riserviamo di approfondire questo piano, nella speranza che questa sia la volta buona per introdurre a Roma un sistema di raccolta efficace e sostenibile nel tempo. Nel frattempo però non possiamo non cogliere il brutto segnale dato dall’amministrazione nel far finta di niente mentre in gran parte del centro storico la raccolta rifiuti è tornata all’età della pietra. Ed in tanti altri quadranti della città le cose non sembra vadano meglio.