A settembre ci trovammo a commentare la notizia, data dal capogruppo M5S in Assemblea Capitolina Paolo Ferrara, che si stava per procedere alla pedonalizzazione di via Urbana.
Al tempo ricordammo alcuni dei brutti esempi di aree pedonali romane (piazza di Spagna, piazza Farnese o piazza Borghese), teoricamente riservate ai pedoni ma invece sistematicamente ingombre di veicoli. Quelle aree pedonali stanno per noi a dimostrare che a Roma non basta mettere qualche cartello stradale per fermare i veicoli, ma vanno fatte le cose per bene, progettando correttamente gli interventi e valutando gli effetti non sulla singola strada o piazza ma sull’intero quadrante.
Per questo nello stesso pezzo parlavamo delle Isole Ambientali, previste dal Piano Generale del Traffico Urbano, come dello strumento corretto per ridurre drasticamente il traffico veicolare in un’area, privilegiando le utenze deboli come pedoni e ciclisti.
Che qualcuno in Comune ci abbia letto o che più semplicemente si siano messi a studiare la normativa vigente, fatto sta che ieri Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità in Comune, ha comunicato dal suo facebook che a Monti verrà istituita un’isola ambientale. Alleluja! (anche se andrà verificato come questa nuova isola ambientale verrà realizzata ed il fatto che si partirà dalla pedonalizzazione di via Urbana non fa ben sperare)
Ma c’è anche qualcun altro che si è improvvisamente scoperto appassionato di Isole Ambientali, ed è il Municipio I, che l’altro giorno ha organizzato un convegno per presentare delle soluzioni per la mobilità in centro storico. Non abbiamo partecipato all’incontro, anche perché tenuto in un luogo con capienza ridicola, ma da quel che ci è stato riferito si è parlato della possibilità di elaborare un piano della mobilità sostenibile per il centro storico, privilegiando la mobilità pedonale e ciclistica anche con l’istituzione di diverse Isole Ambientali nei vari rioni.
Prendendo una tale iniziativa, su una materia che è essenzialmente di competenza comunale, il Municipio si dimostra alquanto velleitario, finendo per fare la figura della mosca cocchiera.
Ma la cosa che davvero irrita è collegare questa iniziativa con quello che il Municipio ha fatto, fin dalla sua introduzione, con l’unica Isola Ambientale ad oggi esistente a Roma, ossia quella del Tridente, corrispondente al settore “A1” della ZTL. Ebbene di quell’Isola Ambientale il Municipio se n’è sempre disinteressato, totalmente sordo ad ogni richiesta dei cittadini di farla funzionare a beneficio di tutti.
Non bastasse questo, è in corso in questi giorni un intervento di ristrutturazione in via della Frezza, strada interna al settore “A1”, che ne stravolge la disciplina di sosta senza che il Municipio si sia minimamente interessato di verificarne gli impatti sull’Isola Ambientale.
Peraltro tale intervento è stato proposto, finanziato e realizzato da una società privata che ha un palese progetto ristorativo sull’intera strada ma il Municipio non ha ritenuto il caso di condividere prima un tale progetto con gli abitanti della strada e del rione e neanche con i consiglieri municipali, come invece imposto dalla normativa vigente.
Alla luce di tutto ciò, udire dall’intervento registrato della presidente Alfonsi le seguenti parole suona come una vera e propria presa in giro:
“… recuperare una visione del centro storico come luogo in cui la residenzialità viene tutelata per contrastare lo spopolamento e salvaguardarne le caratteristiche uniche favorendo un uso corretto da parte di tutti“.
Purtroppo è sempre il commercio che decide dove Roma debba andare e questo continua ad accadere sia con un Municipio a guida PD, che dà carta bianca ad un’imprenditrice fregandosene di tutto e tutti, sia con un Comune a guida M5S che si incaponisce a pedonalizzare subito via Urbana, seguendo i desiderata dei locali sulla strada e fregandosene dell’opinione degli abitanti del rione.