A fine agosto avevamo parlato dell’incredibile intervento del ministro Sangiuliano, il quale di fronte alla possibilità di ripensare tutta l’area archeologica centrale di Roma, quella che contiene i resti dei fori di Nerva, Augusto, Cesare e Traiano nonché del Tempio della Pace, ha richiesto che non si tocchi né la pavimentazione né i marciapiedi di via dei Fori Imperiali.
Per comprendere l’assurdità di una tale posizione basta dare un’occhiata alla pianta che mostra come via dei Fori Imperiali tagli tutta l’area centrale, così che non poter toccare quella strada vuol dire precludersi la possibilità di riportare alla luce i resti che giacciono sotto la pavimentazione della strada stessa.
La cosa preoccupante è che un tale scomposto intervento è stato accettato supinamente dal sindaco Gualtieri, facendo sostanzialmente saltare il progetto predisposto da Walter Tocci che vedrebbe alcune prime realizzazioni già finanziate con i fondi del PNRR.
Il progetto non è stato ancora presentato ufficialmente dal sindaco e a questo punto non si sa neanche se lo farà e in quali termini eventualmente, visto che il pilastro centrale dell’intervento si basa sulla rivisitazione di tutti i fori ma ciò viene precluso dall’intoccabilità di via dei Fori Imperiali.
È però ora disponibile un “Rapporto sul centro archeologico monumentale di Roma (CArMe)” che ben descrive le motivazioni e la portata del progetto proposto. Il documento è scaricabile a questo link.
Per dare un’idea del livello dell’intervento, riportiamo di seguito un estratto dalla pagina introduttiva del documento su indicato:
“Gran parte dei monumenti e dei ruderi della città antica sono stati sottratti all’oblio secolare e riportati alla luce negli ultimi due secoli.
Tuttavia, a partire dagli anni Trenta del Novecento, i Fori imperiali hanno assunto la sembianza di una quinta teatrale da osservare a distanza, venendo meno così alla originaria funzione di luoghi destinati per eccellenza alla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
Nel secolo che viene Roma può riscoprire gli antichi Fori come le sue più affascinanti piazze contemporanee. Possono tornare a svolgere la loro funzione storica di luoghi della vita quotidiana, dove darsi un appuntamento, passeggiare attraverso la storia e riconoscersi come cittadini di Roma e del mondo: “un giardino di pietra restituito al suo uso originale di convegno e di permanenza”, come lo ha definito Adriano La Regina.
Così come si va a passeggiare a piazza Navona, domani si potrà scegliere di andare anche in cinque nuove piazze antiche, quelle di Traiano, di Cesare, di Augusto, di Nerva e del Tempio della Pace. E questa la premessa concettuale, e anche l’obiettivo concreto, dell’intero programma concernente l’area archeologica centrale.
Riconoscere gli antichi Fori come piazze contemporanee è la più grande opera di cultura urbana di questo inizio di secolo. E’ la più bella notizia che Roma possa dare al mondo, e l’inquieta modernità della città eterna che fa balenare il passato nell’avvenire, è l’occasione della riscossa civile contro la stagnazione che attanaglia da tempo la Capitale, e la meraviglia che riunisce il centro e la periferia, come auspicava il sindaco Petroselli.”
Chi poi fosse interessato ad ascoltare una descrizione dal vivo del progetto “Fori”, proprio negli stessi luoghi obiettivo dell’intervento, la lista Roma Futura ha organizzato un momento di incontro per questa domenica, 1 ottobre, dalle 11 alle 14 all’angolo tra Largo Corrado Ricci e via dei Fori Imperiali.
Questa la descrizione dell’evento:
Libero il ministro Sangiuliano di fare la figura del troglodita, disposto a sminuire un intervento prestigioso solo per difendere un ingombrante simulacro moderno.
Quello che però appare inaccettabile è che il sindaco Gualtieri accetti supinamente un’imposizione tanto assurda che pregiudica forse l’unico possibile intervento di grande respiro della sua consiliatura.
Da un sindaco che avesse a cuore la propria città ci si aspetta ben altro coraggio oltre al coinvolgimento della cittadinanza per sostenere tutti insieme un progetto che può dare nuovo slancio e lustro a Roma.
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In copertina il progetto di MARTIN REICHERT, David Chipperfield Architects, tra i premiati al Concorso per via dei Fori Imperiali nell’ambito del Piranesi Prix de Rome 2016 XIV edizione.
3 risposte
RARA 2023/ ROMA – Crowd funding immobiliare: ecco dei case study tutti italiani – Via dei Fori Imperiali, Roma (29/09/2023).
Nel cuore di Roma, un progetto ambizioso ha puntato alla riqualificazione di un intero isolato di edifici storici lungo Via dei Fori Imperiali. Gli investitori hanno contribuito al restauro di diverse proprietà, trasformandole in boutique hotel e residenze di lusso. Con la continua richiesta turistica nella zona, i finanziatori hanno goduto di un ROI del 12%, dimostrando che il crowd funding può essere un veicolo di investimento attraente.
Fonte:
— EASYCROWD SRL / Casoria (NA).
https://isicrowd.it/blog/crowd-funding-immobiliare/?fbclid=IwAR2iX77DZDsBQC7HKylyWXJu2RuxK5Q3hRS9TS8ssCzGJm_8iPjmaejhrQ8
UN PROGETTO STRAORDINARIO CHE QUALIFICA L’INTELLIGENZA E LA SENSIBILITA’
DI CHI HA A CUORE IL BENE E LA BELLEZZA
DI ROMA, DELL’ ITALIA E DEL MONDO.
Soldi persi. Quante altre cosa a Roma necessitano urgenti interventi!