Da giorni, chi si trovi a percorrere la via Aurelia in uscita da Roma, all’altezza dell’Aurelia Hospital si ritrova in coda; ed a seconda dell’orario tale coda può anche essere molto lunga, oltre che del tutto indisciplinata, con molti veicoli che approfittano di quella che dovrebbe essere la corsia di emergenza (il condizionale è d’obbligo mancando per un buon tratto qualsiasi segnaletica orizzontale).
Il motivo di tale sistematico rallentamento è il restringimento della carreggiata ad un’unica corsia, dovuto ad una voragine creatasi sul ciglio della strada.
Trattandosi della SS1 ci si aspetterebbe di vedere già all’opera qualcuno per ripristinare la normale viabilità sulla strada ma così non è. Il timore è che l’intervento sia di una certa consistenza per cui ci sarà da aspettare un congruo tempo prima che vengano individuati i fondi e la ditta incaricata di provvedere.
Ma può essere considerata normale una cosa del genere? È normale costringere migliaia di automobilisti a spendere 5-10 minuti (se non di più) al giorno per chissà quanto tempo in una delle arterie principali della mobilità cittadina?
Non che si chiedano miracoli, ma che almeno si fornisca qualche informazione su quando si pensa che l’intervento possa iniziare e quali sono i tempi previsti per la conclusione del ripristino.
Domande che si sarebbero potute porre ad un assessore ai lavori pubblici, ma apparentemente a Roma abbiamo scoperto che una tale figura non è indispensabile, tant’è che a quasi un anno dall’insediamento del governo cittadino la relativa poltrona è ancora vacante.
Sempre perché “Trasparenza e partecipazione sono la nostra stella polare”.