A febbraio di quest’anno abbiamo fornito un aggiornamento sui lavori che stanno interessando la copertura superficiale del parcheggio interrato di via Giulia.
Per un resoconto della travagliata storia di questo parcheggio rimandiamo ad un nostro articolo del 2017, mentre sul progetto di copertura del parcheggio, con la realizzazione di un giardino barocco, ne scrivemmo ad ottobre 2021.
Nell’aggiornamento del febbraio scorso riprendemmo sostanzialmente un comunicato della concessionaria del parcheggio, la CAM Spa, la quale comunicava il completamento a novembre 2021 della sua parte dei lavori, ossia del muro di contenimento, e l’attesa che il Municipio I procedesse con l’intonacatura del muro (l’appalto al tempo era stato assegnato) e la realizzazione del giardino barocco.
Purtroppo sono passati cinque mesi e non si vede alcun progresso nei lavori, con l’area che continua a mostrare solo l’enorme e spoglio muro di contenimento.
Il motivo di tale stasi risiede apparentemente nella “scoperta” che il progetto del giardino barocco prevede alberature non compatibili con gli spazi e soprattutto le altezze messe a disposizione dalla struttura del parcheggio.
Va infatti ricordato che il progetto originario del parcheggio prevedeva una semplice copertura in cemento, senza la necessità di sostenere carichi particolari. Quando nel 2016 si decise di realizzare sulla sommità del parcheggio un giardino barocco, non si fecero, evidentemente, considerazioni adeguate sullo spessore e il peso del terreno necessario ad accogliere le essenze arboree.
Ebbene pare che questo problema si sia evidenziato solo ora, comportando forse la necessità di eliminare la gran parte delle alberature previste dal progetto.
Risultando il progetto stravolto con l’eliminazione degli alberi più grandi, vi è la necessità di rivederlo o di trovare soluzioni alternative. Da qui lo stop ai lavori.
Il Dipartimento Mobilità punterebbe a trovare una soluzione dignitosa al progetto di giardino, così da poter mettere la parola fine ad una storia tanto lunga e travagliata.
Al momento si starebbero vagliando le soluzioni possibili per il giardino alle condizioni date dalle strutture esistenti e la speranza è che quanto prima si possano riprendere i lavori per la rifinitura del muro e quindi la realizzazione del giardino.
La nostra opinione è che si dovrebbe fare di tutto per completare in qualche modo il progetto, pur con le limitazioni date da una struttura non progettata per sostenere un giardino, prevedendo nel contempo una gestione adeguata dello spazio (l’ideale sarebbe copiare il sistema adottato in piazza Cavour, dove è il concessionario a curare il giardino soprastante).
Una volta messa la parola fine al progetto sarà comunque utile verificare le troppe cose che non sono andate come previsto, a partire dal progetto di giardino barocco che solo a distanza di anni dalla presentazione si è rivelato irrealizzabile sull’esistente struttura del parcheggio (e dire che negli anni cittadini e associazioni hanno a più riprese fatto presente i problemi di mettere alberi su una struttura non pensata per accoglierli).
La prima autorizzazione a costruire un parcheggio interrato a via Giulia risale al 2008, per cui a distanza di 14 anni ancora non si è riusciti a terminare l’opera. Vero è che altri progetti di parcheggi interrati in 14 anni ancora non hanno neanche iniziato gli scavi (ad esempio quello su lungotevere Arnaldo da Brescia), ma la storia di questo parcheggio dovrebbe fornire lezioni per non ricadere negli stessi errori in vista del nuovo Piano Urbano Parcheggi in preparazione presso il Dipartimento Mobilità.
Ricordiamo infine che nell’aprile 2010 le associazioni che si riconoscono nel Coordinamento Residenti Città Storica organizzarono un convegno pubblico in cui intervennero urbanisti, architetti, geologi ed ingegneri. Nel convegno fu affrontato l’intervento previsto in via Giulia sotto molteplici aspetti, arrivando alla conclusione che in un luogo tanto delicato non si poteva intervenire con un progetto limitato al parcheggio interrato, senza prevedere anche una sistemazione superficiale adeguata.
I relatori del convegno firmarono quindi un appello all’allora Sindaco Alemanno chiedendo:
“… di voler procedere ad una sospensiva dei lavori di cantiere che permetta di individuare con la più ampia partecipazione della cittadinanza e della comunità scientifica, un programma di intervento adeguato in quest’area così delicata della Roma antica.”
L’idea che molti cittadini avevano, e che tutti gli studiosi coinvolti sposarono, era che fosse imperdonabile non cogliere l’occasione per dare finalmente una sistemazione complessiva a quell’area, quand’anche si fosse deciso dell’utilità di farci stare un parcheggio interrato.
A distanza di dodici anni da quel convegno, non si può non convenire che la proposta delle associazioni fosse assolutamente ragionevole e avrebbe risparmiato lungaggini, sprechi di risorse ed un risultato finale subottimale.
Anche in quell’occasione i cittadini furono ignorati e l’amministrazione andò avanti per la sua strada, perseverando con un’impostazione i cui problemi ancora oggi appaiono irrisolti.
2 risposte
Non c’è limite alla fantasia quando si parla di soluzioni di ingegneria per risolvere problemi come questo. Si paghi un extra costo e si ponga fine a questo imbarazzante, incredibile misfatto. Non è possibile impiegare tanti di quegli anni, da divenire vecchi per vedere un’opera finita, e poi vederla alla fine pure monca.. Per qualunque problema che si presenti è sempre una resa…. Basta, Roma è tempo che si comporti in linea con la sua storia..
Grazie redazione, per l’articolo.