Da diverse settimane i varchi elettronici dell’Isola Ambientale “Tridente”, quella che viene chiamata ZTL A1, sono spenti, totalmente disattivati.
Abbiamo chiesto spiegazioni al Dipartimento mobilità e la buona notizia è che ci hanno risposto velocemente sia dall’URP che dalla casella PEC dello stesso Dipartimento (il nostro stupore è motivato dal fatto che la titolare dell’assessorato, a cui il Dipartimento fa in qualche modo capo, è solita ignorare qualsiasi sollecitazione provenga da associazioni o cittadini).
La cattiva notizia è che non si capisce bene cosa stia accadendo ed anche come abbiano funzionato le cose dal 2015, ossia da quando la ZTL A1 è stata istituita (qui un resoconto che pubblicammo nel 2015, purtroppo ancora attuale).
L’URP ha risposto dicendo in sostanza che si è deciso “di estendere la fase di pre-esercizio del sistema di varchi elettronici di controllo degli accessi alla ZTL A1 […] per ulteriori 3 mesi, a partire dal 15 gennaio 2018, che saranno ulteriormente rinnovati previo l’ottenimento del certificato di omologazione per il rilevamento delle targhe di ciclomotori e motocicli per i sistemi VES installati”.
In seguito a questa decisione il Gruppo I Trevi della Polizia Locale Roma Capitale ha proposto lo spegnimento dei pannelli informativi indicanti la scritta ‘Varco attivo/Varco non attivo’ fino alla fase in cui sarà promossa la campagna informativa prima della messa in esercizio definitiva del sistema di varchi automatici.
Se capiamo bene quindi quello che doveva essere un sistema di rilevazione automatica degli accessi, in funzione fin dal 2015, è stato disattivato e rimesso in pre-esercizio per 3 mesi che poi diverranno 6. L’ulteriore notizia è che apparentemente quando il sistema tornerà in funzione esso dovrebbe riuscire a controllare anche le targhe dei ciclomotori, giacché la disciplina della ZTL A1 prevedere il divieto di transito anche per i ciclomotori dei non residenti.
Se lo spegnimento dei varchi significhi anche la sospensione della disciplina dell’Isola Ambientale non è stato specificato nella risposta dell’URP. In ciò però aiuta la risposta ricevuta dalla PEC del Dipartimento, che riportiamo di seguito:
Quindi la disciplina della ZTL A1 è vigente ma il controllo dei varchi elettronici è sospeso per diversi mesi, col risultato che chiunque potrà entrare nel settore ben sapendo che mai nessun agente gli contesterà il mancato rispetto dell’Isola Ambientale.
A noi e alla locale associazione di abitanti del rione sembra un modo di procedere alquanto strampalato, per di più senza alcuna comunicazione agli utenti che spieghi le intenzioni dell’amministrazione e cosa c’è da aspettarsi nel prossimo futuro.
Ovviamente ogni tentativo di comunicare con l’assessore Meleo è stato vano, così come quello fatto col responsabile dell’Agenzia della Mobilità. Questo ad ulteriore dimostrazione di quanto poco l’amministrazione tenga all’unica Isola Ambientale oggi esistente nel centro storico.
L’unica nota di merito va al solito presidente Stefàno che, interrogato sulla questione, ci ha detto che la decisione di rimettere in discussione il sistema dei varchi elettronici nel Tridente dovrebbe essere collegata alla storia della corsia preferenziale di via di Portonaccio, dove furono elevati migliaia di verbali senza che prima ci fosse stata un’adeguata comunicazione della nuova disciplina.
Quale che sia il motivo di questa sospensione dei controlli, ci si aspetterebbe una comunicazione preventiva ma soprattutto il coinvolgimento delle realtà associative della zona perché informino i cittadini e collaborino per minimizzare i possibili fastidi. Questo sarebbe dovuto da parte dell’assessorato, se solo capisse il significato dell’espresisone “rispetto per i cittadini”.
Vi è anche un altro grande assente in questa storia ed è il Municipio I, l’ente di prossimità che dovrebbe curare i rapporti con i cittadini. Pur non essendo la mobilità una delle competenze municipali, la Giunta contempla un pur fantomatico “assessore alla mobilità” ed in una situazione come questa, dove l’unica Isola Ambientale del centro storico viene praticamente sospesa, non è possibile che costui non se ne accorga e che non chieda spiegazioni.
Che lo stato comatoso in cui versa il centro storico di Roma dipenda da responsabilità sia del Comune che del Municipio lo abbiamo detto più volte, l’ultima qui. E se non possiamo dirci affatto soddisfatti dell’attuale amministrazione comunale, se una possibile alternativa dovrebbe essere il governo a guida PD del Municipio I allora siamo tutti fritti.
Urge trovare altra opzione credibile.