I motociclisti li temono per la loro scivolosità, gli automobilisti li detestano perché mettono alla prova perfino gli ammortizzatori dei fuoristrada e i passeggeri Atac li vedono come un frullatore che li scuote dentro i vecchi bus romani. I sanpietrini, tipici delle strade della capitale, avranno vita breve sugli assi di scorrimento e verranno presto spostati nelle vie pedonali.
Via da 68 strade ad alta densità di traffico mentre verranno riposizionati in 113 aree riservate ai pedoni: si comincerà con via IV Novembre, oggi una mulattiera, mentre nel 2020 si interverrà su via Nazionale e viale Aventino.
I sanpietrini sono blocchetti di selce a forma di piramide tronca introdotti nel Cinquecento per facilitare il passaggio dei carri ma la tipica denominazione risale al Settecento, quando vennero utilizzati per pavimentare piazza S. Pietro.
Da allora il lastricato a sanpietrini ha continuato ad essere utilizzato in molte strade romane e ancora nel 1927 era presente in oltre la metà di esse.
Il loro vantaggio rispetto all’asfalto è di lasciar “respirare” il terreno: la posa tradizionale prevede infatti l’installazione in un letto di sabbia o pozzolana senza cemento, permettendo così alla pioggia di penetrare, riducendo i flussi idrici sulle strade. Gli svantaggi sono invece di non reggere ai ritmi di traffico e mezzi attuali, con avvallamenti da montagne russe e un’estrema scivolosità in caso di pioggia. Un altro problema è costituito dal costo, circa quattro volte il comune asfalto, e delle relative manutenzioni, benché la loro durata sia quasi eterna.
Per tali motivi la sostituzione dei sampietrini è un’iniziativa che tutte le ultime amministrazioni hanno perseguito. Nel 2005 iniziò la giunta Veltroni, sostituendoli in alcuni tratti dei lungotevere, poi l’idea fu considerata dal sindaco Alemanno, che si scontrò con l’opposizione di molti nostalgici, e dal sindaco Marino che però non fece a tempo a realizzarla.
Il progetto appena presentato da Virginia Raggi prevede la loro installazione in strade prettamente pedonali come via del Corso e via Condotti. Inoltre verranno posati sul percorso che porta da San Giovanni al Colosseo, su via dei Santi Quattro, via Santo Stefano Rotondo e l’area delle basiliche dell’Aventino, da via di Santa Sabina fino a piazza Cavalieri di Malta.
Se qualche sanpietrino dovesse avanzare, potrebbe essere venduto su Ebay o Amazon. Gli americani ne vanno pazzi e sono disposti a spendere fino a 45 euro per usarlo come soprammobile, magari con lo stemma SPQR. La Sindaca ha pensato di ricavare qualcosa dalla loro commercializzazione come souvenir anche se i precedenti tentativi con le bandiere di Roma ai tempi della beatificazione di Giovanni Paolo II portarono solo pochi spicci nelle casse comunali.
2 risposte
Non sarebbe una brutta idea usare quelli che avanzano per mantenere l’Appia Antica, visto che alcune buche sono state tappate con l’asfalto (!!!)
Vero, l’ho notato anche io, sembra proprio che la storia sia di intralcio in questa città.