Neanche un veicolo rispetta il limite di 30 Km/h sulla via Salaria, tra il Gra e Prati Fiscali. Sarebbe impossibile farlo e anzi costituirebbe un serio pericolo alla circolazione. Anche il Codice della Strada vieta di procedere a velocità troppo basse su arterie di grande scorrimento. Ma a Roma, dove le cose più assurde diventano normali e digerite da tutti, imporre un limite impossibile e abbandonarlo da quattro anni non costituisce scandalo.
Era la prima metà del 2017 quando la città era disseminata di buche e la giunta Raggi, non trovando una soluzione migliore, riempì le consolari di cartelli con limiti incongrui. L’allora comandante del III Gruppo della Polizia Municipale, Ugo Esposito, pubblicò una determina con la quale riconosceva la Salaria “strada dissestata“ e per questo imponeva il limite dei 30 km/h. All’epoca la situazione dell’asfalto era davvero fuori controllo e un’andatura cauta delle auto e delle moto era in effetti necessaria.
Col tempo, la gran parte della Salaria nel tratto compreso tra via Castel Giubileo e l’incrocio con l’Olimpica, è stata gradualmente riasfaltata. Ma i cartelli sono ancora lì. Oltre a quello in testa all’articolo che si trova all’altezza di via Bolognola, ve ne sono almeno altri sedici (quello che segue è posizionato di fronte l’ex sede Sky).
Eppure l’asfalto è in condizioni discrete e la strada è a due corsie per senso di marcia, per cui transitare a 30 km/h è materialmente impossibile.
Già alla fine del 2017, da più parti era giunta la richiesta di ripristinare i precedenti limiti a 70 km/h ma gli appelli rimasero inascoltati e ancora oggi la situazione è immutata. Non solo quindi gli automobilisti sono esposti al rischio di una multa salatissima e di vedersi decurtati i punti della patente se magari stanno procedendo a 65 km/h, cioè una velocità del tutto adeguata, ma si pone anche il problema dei risarcimenti in caso di incidente stradale.
Le compagnie assicurative, infatti, possono (per fortuna non sempre lo fanno) appellarsi al fatto che il conducente di un veicolo abbia superato i limiti in maniera eccessiva per rifiutarsi di riconoscere la responsabilità in caso di sinistro. Si configura l’ipotesi di “colpa grave” quando si commette una grave violazione delle norme di circolazione stradale. In questo caso la compagnia può attuare il diritto alla rivalsa e decurtare il rimborso in varie percentuali, fino al 70%.
Ebbene, se il limite imposto viene superato di 40 o 50 km/h ci si potrebbe trovare in questa spiacevole situazione. Ma se il limite è del tutto irragionevole? La questione potrebbe finire davanti a un giudice con tutte le conseguenze del caso.
Insomma, aver dimenticato di levare questi cartelli potrebbe davvero costare caro a qualcuno. D’altronde la Salaria è in buona compagnia: c’è per esempio la Cristoforo Colombo a subire un simile trattamento per via delle radici dei pini che avevano resto l’asfalto dissestato. Anche qui, sebbene una buona parte sia stato risistemato, il limite resta a 50 e piovono multe ingiuste come quella presa da un nostro lettore pochi giorni fa. Lo ha raccontato tra i commenti ad un articolo sugli autovelox in quella zona.
Nessuno qui vuole che le auto sfreccino per le strade della capitale, anzi un corretto contenimento della velocità può ridurre incidenti e pericoli, ma le norme devono essere ragionevoli e giuste. Il criterio di “proporzionalità e ragionevolezza” è stato ritenuto indispensabile anche dalla Corte Costituzionale in più occasioni. E state ben certi che sulla Salaria questo criterio è stato del tutto dimenticato.