Viale Libia: la metà dei cordoli è saltata. Materiale sbagliato e zero manutenzione

In molti, soprattutto commercianti, avevano criticato l’installazione dei cordoli sull’asse stradale viale Libia/viale Eritrea/Corso Trieste. Ma col tempo si sono resi conto che proteggere le preferenziali e sconfiggere la doppia fila rende il quartiere più ordinato e meno caotico.

Purtroppo la gioia è durata poco e soprattutto su viale Libia i cordoli sono in gran parte saltati. Circa la metà delle protezioni di plastica sono gettate sui marciapiedi o in mezzo ai giardini, mentre la strada sta tornando gradualmente alla sosta selvaggia. Senza cordoli, infatti, le auto possono fermarsi in doppia fila provocando ingorghi e rendendo difficile il passaggio degli autobus.

Ecco la situazione su viale Libia in questi giorni: non solo i birilli originali sono del tutto scomparsi, ma anche i cordoli sono staccati e diradati su tutta la strada.

 

 

 

Il confronto con settembre del 2018, poco dopo la loro installazione, è impietoso. Ma non sono trascorsi 20 anni, sono passati neanche 14 mesi e un’opera ancora seminuova è totalmente da rifare. Il problema potrebbe essere la scelta del materiale che si è rivelato inadatto a sopportare i flussi di traffico. Oppure il metodo di fissaggio al suolo, forse troppo debole per sopportare i maleducati automobilisti romani che salgono sui cordoli senza alcun rispetto.

Fatto sta che la foto che scattammo all’epoca, rispetto ad oggi, non richiede particolari commenti.

Viale Eritrea/viale Libia a settembre del 2018

 

Viale Libia oggi

Come si può facilmente vedere dalla foto qui sopra, oggi la preferenziale non è più protetta e qualcuno ha posizionato i cordoli sul bordo delle aiuole centrali dove stanno andando in malora. Spariti anche tutti i birilli che davano maggiore visibilità alle protezioni e quindi maggiore sicurezza.

La manutenzione? Nessuna! E questa non è una novità a Roma, in particolar modo in epoca di amministrazione Raggi. Secondo l’accordo quadro sulle preferenziali protette, sarebbe dovuta essere Atac ad occuparsi di risistemare eventuali danni ai cordoli. Ma la competenza non è mai arrivata ad Atac per le solite lungaggini amministrative ed è rimasta in capo a Roma Servizi per la Mobilità. L’Agenzia, non senza imbarazzi, a luglio scorso aveva ammesso di non potersene occupare e si augurava una rapida soluzione del problema burocratico in modo da poter far intervenire Atac. Ma la soluzione non si è vista e di fatto oggi nessuno si occupa di gestire e ripristinare le protezioni.

 

A metà settembre Pietro Calabrese, all’epoca ancora presidente della Commissione Mobilità e oggi assessore,  ha fatto un sopralluogo su viale Libia e sull’asse Regina Margherita/Liegi per rendersi conto con i propri occhi della situazione. A sollecitare l’intervento della giunta capitolina, il consigliere del Pd Carlo Manfredi, rappresentante del II Municipio in commissione. “Gli uffici stanno studiando una nuova configurazione del cordolo”, ha spiegato lamentando la scarsa qualità del lavoro eseguito.

Anche Cristina Grancio, consigliera dissidente 5Stelle, ora passata al Gruppo Misto, denuncia: “Davanti a un noto supermercato di viale Eritrea i cordoli sono tutti spariti. Ora le auto possono parcheggiare impunemente in doppia fila. Viene da chiedersi quali santi in paradiso abbia questo supermercato”.

E’ davvero un peccato che uno dei pochi progetti giusti di questa amministrazione stia facendo una fine così ingloriosa. Fu Enrico Stefàno, oggi nuovamente alla guida della commissione Mobilità, a volere i cordoli nonostante le forti proteste dei commercianti e di alcuni residenti. C’è da augurarsi che ora voglia intervenire per far ripristinare la protezione delle preferenziali e per assicurare una giusta manutenzione ad un’opera che va seguita e che non si può abbandonare a se stessa.

 

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