Vietare il consumo di alcol sulle 24 ore in alcuni rioni. Un’esagerazione? Forse no

Anni di normative inapplicate e di fenomeni commerciali e sociali non governati hanno portato i cittadini a sottomettere richieste drastiche che però sono la norma in altre grandi città estere

Da questa mattina comincia una raccolta firme per chiedere alla sindaca un’ordinanza che vieti il consumo di bevande alcoliche d’asporto 24 ore su 24 su tutte le aree pubbliche, ma anche quelle private aperte al pubblico passaggio, dei rioni Esquilino, Monti, Castro Pretorio, Celio, Testaccio e Trastevere, ad eccezione delle superfici in cui la somministrazione è autorizzata (bar e ristoranti).

 

 

Spiegano i comitati: “Chiediamo particolare attenzione a tutti i giardini all’interno dei quali il divieto è da estendere anche alla semplice introduzione di bevande alcoliche“.

All’origine della petizione la richiesta di maggiore sicurezza e il contrasto alla movida selvaggia.

Nel video seguente è stato fatto un collage di una serie di immagini che illustrano il tipo di problemi che il consumo indiscriminato di alcol genera ogni giorno in quei rioni.

 

 

 

L’iniziativa è di grande impatto, perché sebbene il consumo di alcol in strada sia vietato in città come Londra o Amsterdam, nella tradizione italiana la cosa viene considerata alquanto liberticida.

In realtà una qualche forma di regolamentazione del consumo di alcol è prassi diffusa nelle maggiori città del mondo, con divieti di consumo in pubblico generalizzati o vigenti nelle zone più “calde”.

 

Alcohol Free Zone a Sidney

 

Eppure anche da noi delle regole vi sarebbero, non drastiche come quelle appena viste, ma tali probabilmente da contenere i problemi derivanti dagli eccessi alcolici.

Quella che segue è una raccolta, redatta dai proponenti la petizione, delle normative vigenti, nazionali e locali, poste a contrasto dei fenomeni legati all’eccessivo consumo di alcol.

 

 


Foglio informativo

IN TUTTA ITALIA (dal Codice Penale)

DIVIETO SOMMINISTRAZIONE DI BEVANDE ALCOLICHE A MINORI O INFERMI DI MENTE (art. 689)
Violazione punita con la pena pecuniaria da €. 516,00 a €. 2.582,00 o con la pena della permanenza domiciliare da 15 a 45 giorni o quella del lavoro di pubblica utilità da 20 giorni a 6 mesi; la pena è aumentata se dal fatto deriva ubriachezza. La condanna comporta inoltre la sospensione dell’esercizio.

DIVIETO DI DETERMINARE IN ALTRI LO STATO DI UBRIACHEZZA (art. 690)
La violazione è punita con pena pecuniaria da €. 258,00 a €. 2.582,00

DIVIETO DI SOMMINISTRAZIONE DI BEVANDE ALCOLICHE A PERSONE IN STATO DI MANIFESTA UBRIACHEZZA (art. 691)
La violazione è punita con pena pecuniaria da €. 516,00 a €. 2.582,00 o la pena della permanenza domiciliare da 15 a 45 giorni o quella del lavoro di pubblica utilità da 20 giorni a 6 mesi). Se il colpevole è un esercente di un locale pubblico è prevista la sospensione dell’esercizio.

UBRIACHEZZA ABITUALE (art 94)
La norma stabilisce che lo stato di ubriachezza abituale è considerata un’aggravante nel caso venga commesso un reato.

 

A ROMA NEI LUOGHI PUBBLICI

(art 4 Regolamento polizia urbana)
E’ VIETATO BIVACCARE nonché sedersi, anche consumando cibi e/o bevande, sui beni del patrimonio storico, artistico, archeologico e monumentale (fontane e scalinate di pertinenza, reperti archeologici) e sul suolo pubblico (vie, vicoli, piazze) o privato (soglie di entrata di civili abitazioni e di esercizi commerciali) e, comunque, al di fuori degli spazi all’uopo attrezzati e consentiti per la somministrazione; […]

VIETATO ESPLETARE BISOGNI FISIOLOGICI al di fuori dei luoghi a ciò destinati […]
VIETATO ABBANDONARE I RIFIUTI prodotti (carta, bottiglie, lattine, ecc.) nei luoghi ove il consumo di cibi e/o bevande su suolo pubblico risulti autorizzato […].

 

NEI NOSTRI RIONI DEL CENTRO DI ROMA

(art 28 Regolamento polizia urbana)

È VIETATA LA VENDITA DI BEVANDE ALCOLICHE DALLE ORE 22.00 ALLE ORE 7.00
È VIETATO IL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE DALLE ORE 23.00 ALLE ORE 7.00
È VIETATA LA SOMMINISTRAZIONEDI BEVANDE ALCOLICHE DALLE ORE 3.00 ALLE ORE 7.00

 

Patto sulla sicurezza urbana tra Regione Lazio, Roma Capitale
e Prefettura di Roma aprile 2019
Estratto dall’articolo 10 (Contrasto alla malamovida)

Roma Capitale e la Prefettura di Roma convengono sulla necessità di adottare specifiche linee di intervento per contrastare i fenomeni di degrado ed insicurezza collegati alla movida e precisamente:

  • Adozione a cura di Roma Capitale di ordinanze a tutela della tranquillità delle aree urbane soprattutto nelle ore notturne con l’imposizione di limiti agli orari di vendita e somministrazione degli alcolici, e superalcolici;
  • Progettazione in collaborazione con le Università di azioni antidegrado e prevenzione dall’abuso di alcoolici;
  • Contrasto a mezzo delle Forze di polizia e della polizia locale alle violazioni dei divieti di vendita abusiva e fuori orario di alcoolici e superalcolici;
  • Contrasto alla vendita di bevande in contenitori di vetro fuori dagli orari con eventuale rivisitazione degli orari e verifica di sanzioni più stringenti per l’abbandono di tali contenitori che spesso vengono utilizzati in risse ed aggressioni.

 

Testo unico enti locali (dlgs 76/2000)

[…] in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, […] in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, anche intervenendo in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche


 

 

Purtroppo il fatto è che tali regole non vengono minimamente fatte rispettare, costringendo i cittadini a chiedere una misura drastica, ossia il consumo totale di alcol H24, ma che dovrebbe essere di più facile applicazione.

 

Va anche detto che i problemi dei rioni che hanno promosso questa iniziativa sono diversi. Se infatti in Trastevere, Monti, Celio e Testaccio i maggiori problemi sono creati dalla grande concentrazione di locali, l’affollamento delle persone e le note conseguenze della cosiddetta “malamovida“, all’Esquilino e Castro Pretorio i problemi riguardano i tanti senzatetto presenti sulle strade e sotto i portici.

In tutti i casi si tratta di fenomeni ben noti ma che non hanno mai ricevuto la dovuta attenzione da parte delle varie istituzioni.

 

Sappiamo per certo che gli stessi promotori dell’iniziativa si rendono conto della gravità della sua portata, ma è comprensibile che dopo anni passati invano a cercare risposte dalle istituzioni le si voglia tentare tutte per ridare vivibilità, sicurezza e decoro ai luoghi in cui si vive e si crescono i propri figli.

 

Sarebbe bello che le istituzioni, a partire dalla sindaca, accogliessero questa richiesta di aiuto e cominciassero a far applicare le norme che già esistono, riservandosi di inasprirle ulteriormente nel caso in cui esse si dimostrassero non sufficienti.

 

Per chi fosse interessato ad aderire alla petizione, oltre ai banchetti mostrati nella locandina è anche possibile farlo online inviando un’email a petizioneantialcol@yahoo.com

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Una risposta

  1. Come sempre, basterebbe far rispettare le regole.
    Proprio ieri ho avuto modo di leggere un “manifesto anti-decoro” nel quale si rivendicava il diritto di bere dove capita, di lasciare bottiglie dove capita, di urinare negli angoli, perché le regole sono classiste e vanno contro chi non può permettersi di frequentare i locali. La colpa viene data a chi amministra perché non pulisce dove si sporca e non mette a disposizione bagni chimici (nei centri storici?). Tutto ciò scritto da un 38enne, non da un pischello…Ritengo assurde tali pretese perché rappresentano una visione parziale ed egoistica della vita sociale ma temo che siano in molti a ritenerle giuste.

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