Balduina, Medaglie d’Oro, Mattia Battistini. Tutte strade infestate da decine di bancarelle che vendono mutande e cianfrusaglie di origine cinese, prodotte con materiali scadenti e manodopera illegale. Ma la filiera dell’illegalità inizia in Cina e finisce nelle strade della capitale dove la merce viene esposta senza rispettare il Codice della Strada e gli altri regolamenti.
Sono anni che blog e giornali denunciano lo scandalo bancarellopoli e solo ultimamente un’inchiesta della magistratura sta facendo luce sul giro di licenze gestite da funzionari comunali corrotti e le solite famiglie. A questo si è aggiunta, nelle ultime ore, la denuncia del consigliere Pd del XIV° Municipio Julian Colabello, presidente della Commissione Trasparenza di quel territorio. Colabello ha raccolto i verbali della polizia comunale e altri provvedimenti e ha censito che su 114 bancarelle esaminate, ben 50 sono irregolari. Invadono il marciapiede più del dovuto, sono posizionate sulle strisce pedonali, in curva, sui passaggi per non vedenti, oscurano la visibilità di incroci e semafori.
Così il consigliere ha inviato la documentazione al presidente della Commissione Commercio municipale, il 5Stelle Naticchioni, ma nulla è stato fatto. Anzi un consigliere di Fratelli di Italia, Mauro Ferri che è titolare di due bancarelle date in affitto, si è rivolto ad un avvocato per denunciare Colabello. Fredda la reazione della giunta municipale presieduta da Alfredo Campagna, noto perché all’inizio della legislatura rilasciò un’intervista televisiva nella quale non sapeva neanche enunciare il suo programma. Né lui, né l’ex assessora Pulieri (poi rimossa dagli stessi 5Stelle per inadeguatezza) hanno dato il minimo segnale di voler ripristinare la legalità.
Oltre a tutto, occorre ricordare che proprio davanti ad un banco di via Mattia Battistini, posizionato in maniera irregolare, nel maggio del 2015 fu investita e uccisa una donna, Corazon Perez, mentre attendeva di attraversare la strada. Un rom che tentava di sfuggire ad un inseguimento della polizia la prese in pieno. La donna non poteva aspettare sul marciapiede perché invaso dalla bancarella ma si era posizionata sul ciglio della via.
Insomma della pericolosità di questi banchi, per non parlare del decoro violato, ci sono prove a non finire ma a nessuno sembra che la cosa interessi. Oppure le lobbies che stanno dietro all’ambulantato romano sono così forti da rendere impossibile una reazione della politica. Fatto sta che nella denuncia di Colabello spiccano gli stand di via di Torrevecchia, piazza Mazzaresi e piazza della Balduina. Sempre secondo il consigliere democratico, l’assessore municipale Menna dei 5Stelle (ripreso dall’Anac per conflitto di interessi), assieme alla collega Pulieri, gli avrebbero impedito di partecipare ad una riunione sul mercato di Primavalle. Si tratterebbe di una ritorsione per aver sollevato la questione bancarelle che questi esponenti grillini tendono ad insabbiare.
Ovviamente se da parte degli amministratori pentastellati del Municipio possono arrivare smentite o precisazioni, le nostre pagine saranno a loro disposizione per il diritto di replica.
Una risposta
E quasi divertente leggere questa descrizione del caos Romano fra politica e ‘famiglie’ e vedere allo stesso tempo la prima e seconda stagione di Suburra su Netflix che descrive in un modo romanzato pero abbastanza preciso le relazione fra Campidoglio e le note famiglie. ‘La politica la controlliamo noi’ dice ‘Samurai’, direttamente ispirato da Massimo Carminati…